COP29 in Azerbaigian: l'UE punta su finanziamenti climatici e transizione energetica
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Alla conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici COP29 dell'11-22 novembre in Azerbaigian, l'Unione europea collaborerà con i partner internazionali per conseguire gli obiettivi dell'accordo di Parigi di limitare l'aumento della temperatura media globale il più vicino possibile a 1,5 ° C. Il cambiamento climatico continua a essere un problema che non conosce confini e danneggia sempre più vite e mezzi di sussistenza in tutta Europa e nel mondo. (LA STAMPA Finanza)
Su altre fonti
La vittoria di Trump, una figura politica che ha sempre suscitato opinioni fortemente contrastanti, ha scatenato moltissime reazioni in tutto il mondo. (ClubAlfa.it)
La (quasi) promessa elettorale di abolire incentivi … Preoccupati dell’avversione del tycoon verso le auto elettriche, proprio nel mezzo di una delicata transizione che le aziende americane stanno portando avanti a fatica. (Il Fatto Quotidiano)
Il ritorno di Trump è una pessima notizia per il clima. Il presidente eletto ha promesso di revocare molte norme ambientali dell’amministrazione Biden. Mentre riprenderà le trivellazioni e favorirà la produzione e l’export di combustibili fossili. (Lavoce.info)
L’incoraggiamento del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump a perforare in lungo e in largo la nazione che effetti avrà sul mercato mondiale dell’energia? “Potremmo assiste a un calo dei prezzi di petrolio e benzina, ma nel settore energetico ci sono dei trend definiti dall’industria, dalla tecnica, dall’economia, difficili da invertire anche se si siede nello Studio Ovale”, risponde Davide Tabarelli, presidente di Nomina Energia. (la Repubblica)
Laurence Tubiana, amministratore delegato della European Climate Foundation e uno dei principali artefici dell'accordo di Parigi, ha cercato di smorzare le preoccupazioni, spiegando al Guardian che «il risultato delle elezioni negli Stati Uniti rappresenta una battuta d'arresto per l'azione globale sul clima, ma l'Accordo di Parigi ha dimostrato di essere resiliente ed è più forte delle politiche di qualsiasi singolo Paese». (Corriere del Ticino)
Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca come 47° Presidente degli Stati Uniti potrebbe compromettere la biodiversità in maniera irreversibile. Non è la prima volta che accade: con l’Endangered Species Act aveva già depotenziato le tutele alla fauna selvatica. (Fanpage.it)