Scenari futuri e criticità attuali, il mondo dell'automotive al bivio

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Termoli Online ESTERI

Scenari futuri e criticità attuali, il mondo dell'automotive al bivio TERMOLI. Da qui al 20 gennaio 2025 ci sarà la transizione tra le presidenze Biden e Trump. I riflettori di tutto il mondo saranno accesi sulla questione geopolitica, visti i conflitti in cui – in modo indiretto – sono coinvolti gli Stati Uniti. Ma senza ombra di dubbio, l’altro aspetto da non sottovalutare, è il fronte economico e delle scelte sulla transizione ecologica. (Termoli Online)

La notizia riportata su altri media

Se il nuovo Presidente (che si insedierà a fine gennaio) confermerà i propositi della sua campagna elettorale, gli Stati Uniti sarebbero esonerati dalla definizione di nuovi obiettivi per il 2035 prevista per l’inizio del prossimo anno e non parteciperanno ai finanziamenti per aiutare le nazioni in via di sviluppo. (Tiscali Notizie)

Laurence Tubiana, amministratore delegato della European Climate Foundation e uno dei principali artefici dell'accordo di Parigi, ha cercato di smorzare le preoccupazioni, spiegando al Guardian che «il risultato delle elezioni negli Stati Uniti rappresenta una battuta d'arresto per l'azione globale sul clima, ma l'Accordo di Parigi ha dimostrato di essere resiliente ed è più forte delle politiche di qualsiasi singolo Paese». (Corriere del Ticino)

Tutto si è svolto fatalmente all’interno degli intervalli di incertezza: nessuna sorpresa, forse solo molte speranze infrante. Il Senato passa a maggioranza repubblicana così come lo sarà la Camera. (Scienza in rete)

La vittoria di Donald Trump è una pessima notizia per la lotta ai cambiamenti climatici

Un passo indietro di Donald Trump sul sostegno economico alle politiche climatiche Usa sarebbe una mossa autolesionista, che tuttavia 'aprirebbe spazi' per le aziende europee e cinesi. (Adnkronos)

Quando ieri siamo andati online con la rassegna era quasi certo, poche ore dopo è arrivata la certezza matematica. È anche il Presidente più anziano della storia del Paese, probabilmente il più estremo da tanti punti di vista. (Italia che Cambia)

Il tycoon newyorchese è il 47° presidente degli Stati Uniti d’America. Una pessima notizia per la lotta ai cambiamenti climatici, ma la transizione ecologica statunitense non si fermerà. (Fanpage.it)