Tre lezioni che ci vengono dalla Francia

Tre lezioni che ci vengono dalla Francia Pubblicato il 15 lug 2024 di Raul Mordenti Ci sono tre aspetti delle recenti elezioni francesi che, credo, possono insegnarci qualcosa: la centralità dell’antifascismo, la necessità delle alleanze, il tentativo di costruire un nuovo blocco sociale. Contro ogni sottovalutazione (che avvertiamo spesso anche a sinistra), l’antifascismo si conferma un elemento basilare e permanente per ogni politica anticapitalista, e tanto più per i/le comunisti/e. (Rifondazione Comunista |)

Ne parlano anche altri giornali

Il Presidente francese Emmanuel Macron ha «accettato» le dimissioni del governo di Gabriel Attal che garantirà «la gestione degli affari correnti fino alla nomina di un nuovo governo», come scrive l'Eliseo in un comunicato. (ilmessaggero.it)

Non c’è dubbio alcuno che “Le Monde” resti una rara bandiera del buon giornalismo non solo in Francia ma in Europa. (FIRSTonline)

Il richiamo del “respiro di sollievo” è stata una forte tentazione in questi giorni nello schieramento di sinistra (l’indicatore più evidente sono state le scene di festa nelle piazze di Francia nella serata di domenica 7 luglio, quando si definiva la proporzione e i numeri degli eletti). (doppiozero)

PARIGI – Una settimana dopo il voto, la sinistra francese cerca ancora un accordo unitario per indicare un nome di premier. Il coordinatore della France Insoumise, Manuel Bompard, accusa ora il partito socialista di «opporre un rifiuto costante e continuo a tutte le proposte sul tavolo». (la Repubblica)

Il presidente francese Emmanuel Macron accetterà le dimissioni del primo ministro, Gabriel Attal, e del suo governo entro la fine della giornata. Nel primo Consiglio dei ministri dopo le elezioni legislative è stato stabilito che Attal e i ministri del governo rimarranno in carica per gli affari correnti, probabilmente almeno per il periodo dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, dal 26 luglio all'11 agosto. (Sky Tg24 )

Perché dobbiamo preoccuparsi del voto francese anche se tutti i media dicono che favorirà l’Italia in Europa? Pubblicità (la VOCE del TRENTINO)