«Pumpaj, Pumpaj»: la maxi-manifestazione di Belgrado contro la corruzione

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Corriere del Ticino ESTERI

A Belgrado, ieri, erano presenti anche sostenitori del governo, tra cui ultranazionalisti, membri di gruppi militanti e sospetti teppisti che hanno eretto barricate vicino al Parlamento, secondo quanto riferito da testimoni oculari. I sostenitori del governo hanno anche montato delle tende davanti all’Ufficio presidenziale di Belgrado. L’Unione Europea (UE) e le Nazioni Unite (ONU) avevano precedentemente invitato il governo serbo a rispettare il diritto di manifestare e a evitare violenze. (Corriere del Ticino)

La notizia riportata su altre testate

L'acqua in Europa è sempre più minacciata. L'inquinamento, la siccità e le inondazioni hanno un impatto sull'acqua potabile, sui laghi, sui fiumi e sulle coste. Unitevi a noi per un viaggio in Europa: scopriremo perché la protezione degli ecosistemi è importante, come le nostre acque reflue possono essere gestite meglio e quali sono le migliori soluzioni idriche. (Euronews Italiano)

Decine di migliaia di persone in piazza contro la corruzione: «È la più grande manifestazione di sempre». Chiuso per sicurezza il Parlamento (Open)

Non è servito a nulla cancellare le corse dei mezzi pubblici, il centro di Belgrado è stato ugualmente invaso da più di centomila manifestanti, scesi in piazza per protestare contro il presidente Aleksandar Vucic e il suo governo. (il Giornale)

VIDEO Belgrado, marea umana in piazza: la protesta silenziosa dei telefoni

“Tra le 275.000 e le 325.000 persone hanno partecipato al raduno, ma c’è la possibilità che il numero sia stato ancora più alto”. Il messaggio del presidente Vucic (Virgilio Notizie)

La grande protesta degli studenti a Belgrado? Una alta prova di democrazia in piazza, passata fortunatamente senza incidenti di rilievo. E almeno 275-325 mila persone in strada, secondo stime della solitamente precisa organizzazione Arhiv Javnih Skupova, tutti a chiedere un sistema migliore, stop a corruzione e clientelismo, giustizia per Novi Sad. (il Nord Est)

In Serbia le manifestazioni proseguono da mesi: sono iniziate dopo il crollo di una tettoia in cemento nella stazione di Novi Sad, nel nord del Paese, che nel novembre scorso ha ucciso 15 persone, e in molti hanno attribuito la colpa dell’incidente alla corruzione dilagante del governo, alla negligenza e al mancato rispetto delle norme di sicurezza delle costruzioni. (LAPRESSE)