Il papà di Matilde Lorenzi: «Non fiori ma piste più sicure». Valgioie, dal sindaco al maestro di sci, si stringono intorno alla famiglia
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«Ci sono ancora troppe emozioni, è un momento molto caldo, è successo tutto così in fretta». Adolfo Lorenzi, il padre di Matilde, la sciatrice 19enne morta in Val Senales, trattiene i singhiozzi, ma fa comunque fatica a parlare. Assieme alla moglie Elena e ai figli Giosuè e Lucrezia sono arrivati a Bolzano nella giornata di lunedì. Mentre Matteo, il maggiore, è rimasto a Valgioie, in provincia di Torino, per stare vicino alla nonna. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altri media
Inutile quindi puntare il dito contro presunte falle nella sicurezza: la procura altoatesina ha già escluso responsabilità penali per quanto accaduto, rilasciando il nulla osta ai funerali che saranno domani a Giaveno, nel torinese (il Giornale)
(Perugia). Ancora una volta si è verificato un incidente che ha visto il capovolgimento di una autovettura, una 500 fiat, con a bordo un giovane ragazzo ventenne che, per fortuna, non ha riportato ferite. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Anche l'amore per lo sci. Condividevano tutto, Matilde e Lucrezia. (ilmessaggero.it)
– Il 15 novembre è la nostra festa, Matilde e io siamo nate lo stesso giorno con uno scarto di due anni. Non trovo il coraggio di chiamare sua madre. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
E il suo racconto comincia da un concetto, "quello dell’eredità di Matilde che non possiamo mandare alle ortiche". È di una compostezza straordinaria il dolore di Adolfo Lorenzi, papà di Matilde, la 19enne promessa azzurra dello sci morta lunedì in seguito a un incidente in allenamento in Val Senales (La Gazzetta dello Sport)
Poco prima delle 10 del mattino, Dall’ospedale San Maurizio di Bolzano, è partito il carro funebre che riporterà la ragazza nel suo Piemonte, vicina all’affetto di chi le voleva bene. I genitori, gli psicologi che li stanno assistendo dal giorno dell’incidente e personale dell’esercito stanno accompagnando il feretro in quest’ultimo viagg… (la Repubblica)