Valentine Debord: “Su automotive ritardo di dieci anni, Stellantis investa in ricerca e sviluppo”
Articolo Precedente
Articolo Successivo
(Adnkronos) – La crisi che sta subendo il settore dell’automotive a livello europeo, soprattutto la Germania, è dettata dal fatto che “si producono grandi auto che però non corrispondono alla domanda di mercato”. La sfida per i gruppi come Stellantis o Renault è quella di mantenere in Europa lo sviluppo e la ricerca sulla tecnologia per l’elettrico e le batterie in modo “da non dover solo importare quanto prodotto dalla Cina”. (il Fatto Nisseno)
Su altre testate
Viola Configliacco / Castellamonte La tenuta economica è a rischio a causa della crisi dell’automotive, che in Canavese sta colpendo le aziende che lavorano nel comparto dello stampaggio a caldo. (La Sentinella del Canavese)
Forse è la ruggine a iniziare a farla da padrona… Migliaia di automobili Volkswagen (VW), parcheggiate da mesi in enormi lotti logistici in Germania e lasciate esposte alle intemperie, iniziano a mostrare i primi segni di deterioramento. (Primonumero)
In particolare, la situazione risulta critica in Paesi come la Germania, che storicamente hanno rappresentato i pilastri della produzione automobilistica. A sollevare la questione in modo diretto è Valerie Debord, vicepresidente della regione francese del Grand Est, che ha recentemente dichiarato che il settore automobilistico europeo è in un grave ritardo tecnologico di almeno dieci anni rispetto ai concorrenti asiatici, in particolare la Cina (Ultima Voce)
Mentre la Regione all’Autodromo presentava l’alleanza europea per salvare l’automotive, gli operai del settore sfilavano per le vie del centro a Monza, in occasione dello sciopero generale proclamato ieri da Cgil e Uil. (IL GIORNO)
Se in Italia gli impianti produttivi del gruppo Stellantis lavorano, ormai da tempo, a singhiozzo (1), la situazione non è nemmeno tanto rosea in Germania: il colosso di Wolfsburg, per la prima volta nella sua storia, nel mese d’ottobre dell’anno corrente, ha annunciato la chiusura di tre stabilimenti, con la conseguente perdita di miglia di posti di lavoro e la riduzione del salario del 10%. (Contropiano)
I fornitori europei di componenti per l’industria automobilistica stanno vivendo una fase complicata. Un report di Moody’s (nel quale non è preso in considerazione il gigante tedesco Bosch) evidenzia la portata di questa trasformazione imposta dal processo di elettrificazione. (Il Sole 24 ORE)