Il peso fiscale in Italia, pochi contribuenti sostengono il welfare

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ECONOMIA

Il sistema fiscale italiano, come evidenziato dall'undicesima indagine sulle entrate fiscali del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, si presenta sbilanciato e fortemente dipendente dal contributo di una minoranza di contribuenti. Secondo i dati delle dichiarazioni dei redditi del 2022, un quinto dei contribuenti con i redditi più alti paga il 63% del totale delle tasse sul reddito in Italia. Questo dato, che dovrebbe suscitare un dibattito acceso, viene spesso accolto con indifferenza.

La spesa pubblica sanitaria e assistenziale, una delle più alte d'Europa, è finanziata in gran parte da questo ristretto gruppo di contribuenti. Solo il 15% dei contribuenti versa oltre il 60% del totale delle tasse, e tra questi, solo il 5% dichiara redditi superiori a 50.000 euro. Questa situazione evidenzia un sistema fiscale che grava pesantemente su pochi, mentre la maggioranza contribuisce in misura minore.

Michaela Camilleri, responsabile del Centro Studi, ha sottolineato come questi dati riflettano una realtà distante dalla percezione comune. La presentazione dell'undicesimo Osservatorio sulla spesa pubblica e sulle entrate, avvenuta il 29 ottobre 2024 presso l'Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, ha messo in luce le tendenze, le criticità e le prospettive delle entrate fiscali, in particolare dell'IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche), e il loro impatto sulla sostenibilità del sistema di welfare italiano.

Il rapporto Itinerari Previdenziali ha evidenziato come il carico fiscale sia concentrato su una minoranza di contribuenti, sollevando interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine di un sistema che dipende così fortemente da pochi per rispondere alle esigenze di molti.