Perchè Atreju non è parente di Fratelli d’Italia? Ce lo spiega Roberto Saviano
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“Dentro Atreju: vi spiego perché il festival della Meloni non c’entra nulla con la Storia infinita”. Ringraziamo Roberto Saviano per averci concesso di trascrivere e pubblicare il suo contributo. Ogni volta che inizia il festival Atreju di Fratelli d’Italia non riesco ad avere pace. Quando vedo la scritta “Atreju” campeggiare sui loro manifesti, al Circo Massimo, avverto un grande disagio e quindi ripeto anche quest’anno che Atreju, il protagonista del libro “La storia infinita” di Michael Ende, non ha niente a che fare con l’estrema destra, con Fratelli d’Italia e con Giorgia Meloni (GLI STATI GENERALI)
Ne parlano anche altri media
Di Pierdomenico Corte Ruggiero L’attore Salvatore Esposito per merito e destino si è trovato a raccontare i due volti di Napoli in due serie televisive che, per motivazioni diverse, hanno fatto discutere. (IlSudest)
Saviano e l'attacco a Meloni Saviano e l’attacco a Meloni (Virgilio Notizie)
Roberto Saviano non ha perso l'occasione per un'altra ospitata in tv a seguito delle parole di Giorgia Meloni ad Atreju, dove il premier ha sottolineato che le politiche di questo governo hanno " buttato fuori la camorra dalla gestione delle domande per i nulla osta dei migranti regolari ". (il Giornale)
La risposta alle critiche di Meloni La risposta alle critiche di Meloni (Virgilio Notizie)
E i complimenti del guru dell'antimafia Saviano li aspettiamo domani, forse non avra' piu' argomenti per una serie televisiva milionaria". "Abbiamo impresso un totale cambio di passo, abbiamo scoperto che troppe cose non tornavano sulle cifre di nullaosta di lavoro che arrivava dalla Campania e solo in pochissimi casi diventavano contratti di lavoro, una distorsione evidente, nessuno se ne era accorto. (Tiscali Notizie)
Il giorno dopo le critiche rivolte ad Atreju da Giorgia Meloni a Roberto Saviano, per la sua narrazione apologetica di Gomorra e la sua incapacità di riconoscere meriti all'azione del governo, anche in zona di forte presenza dei clan come Caivano, lo scrittore corre a rifugiarsi nello studio amico (Secolo d'Italia)