Romania, elezioni annullate dalla Corte costituzionale: perché e cosa è successo. «Timori di ingerenze russe»

Romania, elezioni annullate dalla Corte costituzionale: perché e cosa è successo. «Timori di ingerenze russe»
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
ilmessaggero.it ESTERI

In Romania i media l'hanno già definita una «decisione senza precedenti». La Corte costituzionale ha annullato le elezioni presidenziali. Domenica 8 dicembre era previsto il ballottaggio tra la candidata filo-europea Elena Lasconi e quello di estrema destra Calin Georgescu arrivato in testa al primo turno, sullo sfondo di possibili ingerenze russe. L'annullamento del primo turno delle presidenziali, tenutosi il 24 novembre scorso, è avvenuto dopo la desecretazione di documenti riservati sulla sicurezza, relativi a presunte ingerenze straniere, in primis della Russia, sulla campagna elettorale condotta su TikTok da Calin Georgescu, il candidato indipendente di estrema destra vincitore a sorpresa del primo turno. (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altri media

Un colpo di scena dietro l’altro, una catena di eventi sempre più allarmante, con in sottofondo un’atmosfera à la “Vogliamo i colonnelli”. (Il Piccolo)

PUBBLICITÀ Di Euronews (Euronews Italiano)

Oggi la Romania avrebbe dovuto eleggere il suo nuovo presidente. I cittadini rumeni erano chiamati a scegliere tra Călin Georgescu ed Elena Lasconi, due candidati tra i meno accreditati alla vigilia. Lasconi, conservatrice pro-UE, giornalista locale di una rete privata, PRO TV, nota per aver coperto le guerre in Kosovo e Afghanistan, e Georgescu, il candidato anti-establishment emerso dal nulla, ammiratore di Putin, ignorato dai media e che a sua volta aveva preferito comunicare e fare campagna elettorale sui podcast, su YouTube, su TikTok (Valigia Blu)

Dopo annullamento presidenziali, proteste simboliche ai seggi

Paolo Mieli, la Romania vuole respingere lo spauracchio russo con una grande coalizione filo europea. È felice? Sono sconvolto. (Il Fatto Quotidiano)

Sono due gli scenari messi in luce dai documenti dell’intelligence romena declassificati nei giorni scorsi su richiesta del presidente uscente: il primo che l’avanzata di Calin Georgescu non è stata «un risultato naturale», non è spiegabile soltanto con la scelta anti sistema dei tanti romeni delusi dai partiti tradizionali, ma è il frutto di una campagna sui social «orchestrata da un attore statale», la Russia, con la condivisione di messaggi identici e l’utilizzo di influencer. (Corriere della Sera)

La domenica che doveva segnare l'esito delle presidenziali romene e che è coincisa con il Giorno della Costituzione per il Paese, è stata l'occasione per le dichiarazioni fortemente critiche dei due candidati al ballottaggio, Calin Georgescu e Elena Lasconi, che dopo l'annullamento del primo turno hanno auspicato che presto i romeni possano tornare a esercitare i loro diritti. (Tiscali Notizie)