Torture e corpi bruciati: nel Kibbutz di Be'eri a un anno dal massacro

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La Stampa ESTERI

Il racconto Torture e corpi bruciati: nel Kibbutz di Be'eri a un anno dal massacro di Nello Del Gatto Il Kibbutz di Be'eri è stato uno dei più colpiti il 7 ottobre. Su 1200 persone che ci vivevano, sono state uccise sul posto 90 persone. Trentasette furono sequestrate, 21 liberate e 3 sono ancora a Gaza. Morirono anche 29 militari che arrivarono circa 18 ore dopo dall’inizio del massacro. Poco prima delle 6 del mattino, circa 90 terroristi armati arrivarono al kibbutz uccidendo civili dai veicoli per poi disperdersi su tre motociclette, sparando e lanciando molotov contro le case per dar loro fuoco con gli occupanti intrappolati all'interno. (La Stampa)

Ne parlano anche altri giornali

Osservata prima, durante e dopo la cerimonia nella sinagoga in cui il tutti insieme e mai più un 7 ottobre è stato il senso del ricordo, Giorgia Meloni è la leader che si vuole distinguere per una postura che appartiene storicamente all'Italia, e continua ad appartenerci, nei confronti delle crisi e delle guerre in Medio Oriente. (ilgazzettino.it)

Passato un anno dall'inizio della guerra, Israele "continuerà a combattere" finché gli ostaggi non torneranno a casa. E così Hamas, che promette di andare avanti con "una lunga e dolorosa battaglia di logoramento con il nemico". (Adnkronos)

E le manifestazioni … (Il Fatto Quotidiano)

Meloni, messaggio al Ghetto: «Lavorare per il dialogo»

Nella loro telefonata per commemorare le vittime del 7 ottobre, Joe Biden e il presidente israeliano Isaac Herzog "hanno ribadito il loro impegno a raggiungere un accordo a Gaza che riporti a casa gli ostaggi, metta in sicurezza Israele, allevi le sofferenze dei civili palestinesi e apra la strada a una pace duratura, con Hamas che non sarà mai più in grado di controllare Gaza o di ricostituire le sue capacità militari". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Per arrivare al Tempio Maggiore bisogna incrociare gli occhi dei rapiti che sorridono dai manifesti: i vivi, ancora prigionieri nei tunnel di Gaza, e i morti, con la scritta killed by Hamas. Un anno dopo, al Ghetto di Roma transennato e blindato, è ancora quel giorno. (Corriere Roma)

La postura dell’equilibrio. Che nasce dalla consapevolezza di quanto si giochino in quell’area strategica buona parte dei destini del mondo. (ilmessaggero.it)