Alzheimer, il grasso viscerale predice la malattia sino a 20 anni prima della manifestazione dei sintomi

Alzheimer, il grasso viscerale predice la malattia sino a 20 anni prima della manifestazione dei sintomi
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Corriere della Sera SALUTE

Il grasso viscerale nella mezza età avrebbe un legame con le proteine anomale che si accumulano nel cervello, segno distintivo della malattia di Alzheimer e potrebbe predire la patologia venti anni prima della manifestazione dei sintomi della demenza. A sottolinearlo è uno studio presentato al meeting annuale della Radiological Society of North America che aggiunge un tassello in più al lavoro discusso un anno fa nel corso dello stesso congresso. (Corriere della Sera)

Su altre fonti

Alimenti da Evitare Perché evitarli: Gli zuccheri raffinati aumentano i livelli di insulina, favorendo l’accumulo di grasso viscerale. (Microbiologia Italia)

Quando cresce la percentuale di grasso corporeo viscerale aumenta anche la presenza di proteine anomale nel cervello che possono preludere alla malattia di Alzheimer. A sostenerlo una ricerca appena presentata al congresso della Radiological Society of North America (la Repubblica)

La demenza, una delle principali sfide sanitarie della nostra epoca, potrebbe essere individuata con decenni di anticipo. Secondo un rapporto della RAND Corporation, abilità cognitive, salute fisica e limitazioni funzionali possono fornire segnali precisi sul rischio di sviluppare la malattia fino a 20 anni prima che si manifestino i primi sintomi. (Tiscali Notizie)

Alzheimer, il grasso viscerale lo "predice" con 20 anni d'anticipo. Come fare prevenzione

Questo indicatore può essere rilevato anche molti anni prima dell'insorgenza dei primi sintomi. (Fanpage.it)

Alzheimer, via libera al Lecanemab: è il primo farmaco a rallentare la malattia Lo studio Uno studio ha analizzato i dati sull'invecchiamento e la demenza provenienti dall'Health and Retirement Study per identificare i segnali di un possibile rischio di demenza anni prima che si manifesti. (leggo.it)

ma soprattutto si potrebbe scoprire addirittura 20 anni prima dalla comparsa dei primi sintomi. (il Giornale)