Il “No Meloni day”: in piazza la rabbia della generazione Z
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Quaranta manifestazioni pacifiche in tutta Italia per il “no Meloni day” degli studenti. Striscioni e slogan anche molto duri contro la capa del governo e contro il ministro Giuseppe Valditara, identificato con i modelli autoritari delle destre. E per i palestinesi di Gaza e contro Israele: “Soldi alla scuola e non alla guerra” hanno scritto … (Il Fatto Quotidiano)
Se ne è parlato anche su altre testate
Venerdì 15 novembre è andato in scena il “No Meloni Day”, con iniziative in tutta la penisola. Studenti in piazza in tutta Italia, nella forma di uno “sciopero nazionale studentesco”, contro le politiche del Governo Meloni. (Il Sole 24 ORE)
“Non sono state manifestazioni di protesta, ma attacchi ai limiti dell’eversione, violenti, ingiustificabili”. Con queste parole, la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, in un’intervista al Corriere della Sera, ha condannato fermamente gli episodi di violenza avvenuti durante le proteste studentesche. (Orizzonte Scuola)
Il diritto alla protesta, a manifestare e a scioperare non può e non deve mai essere confuso con l'aggressione violenta nei confronti di nessuno. "A nome di tutto il Pd esprimo solidarietà e vicinanza agli agenti delle forze dell'ordine feriti dai fumi urticanti di un ordigno artigianale a Torino. (Tiscali Notizie)
Prima a Bologna, poi Torino: ancora una volta i problemi di ordine pubblico hanno messo a dura prova la professionalità delle poliziotte e dei poliziotti. Occorre però interrogarsi sulle responsabilità che questi eventi sollevano. (L'HuffPost)
La trasmissione propone musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano. PlayStop Musiche dal mondo di venerdì 15/11/2024 Musiche dal mondo è una trasmissione di Radio Popolare dedicata alla world music, nata ben prima che l'espressione diventasse internazionale. (Radio Popolare)
Come si è visto sabato scorso a Bologna, quando dalle ricostruzioni ufficiali è scomparsa la provocazione di Casapound, governo e maggioranza hanno deciso di calvalcare ogni protesta giovanile in funzione dell’approvazione del Ddl sicurezza. (il manifesto)