Natale, 400 persone in basilica di Santa Maria in Trastevere per pranzo di Sant'Egidio
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E' una famiglia di 400 persone quella che si è sefuta tavoli allestiti nella basilica di Santa Maria in Trastevere per il pranzo di Natale della comunità di Sant'Egidio. Qui, dove 42... Leggi tutta la notizia (Virgilio)
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Senza dimora, anziani, famiglie in difficoltà, rifugiati venuti con i corridoi umanitari si sono seduti a tavola con chi ogni giorno dell’anno li aiuta ed è loro amico. Per quasi due ore hanno parlato e fatto festa con il menù della tradizione: lasagne, polpettone, lenticchie e panettone. (Giornale di Sicilia)
Pranzo di Natale all’insegna del volontariato e della solidarietà in tre oratori di Pavia: Carmine, Scala e Don Orione. Le portate da distribuire agli oratori del Carmine e Don Orione sono state preparate dai detenuti del carcere di Pavia, mentre i pasti della Scala sono stati offerti da Planeat, l’azienda che si occupa di pietanze a domicilio. (La Provincia Pavese)
(Adnkronos) – E’ una famiglia di 400 persone quella che si è sefuta tavoli allestiti nella basilica di Santa Maria in Trastevere per il pranzo di Natale della comunità di Sant’Egidio. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Andrea Mascaretti con Milena Polidoro, Carmen Giambelli e Mario e Daniela Iavarone: questa è la tredicesima edizione e ieri avevano a pranzo circa 60 ospiti. Intrattenimento musicale a cura di Annalisa Cantando con marito e figlia Anna. (Il Giornale d'Italia)
Sono state più di diecimila le persone che si sono sedute a tavola con la Comunità di Sant'Egidio: oggi in 22 luoghi allestiti in tutta Genova e negli scorsi giorni. Le sale della festa sono state allestite in diverse chiese tra cui la basilica della ss Annunziata del Vastato, a Palazzo Ducale, ai Magazzini del Cotone. (La Repubblica)
La festa arriva dappertutto: si può, anzi si vuole, fare festa nei tanti luoghi tristi, di dolore del mondo: è per questo che la Comunità vuole festeggiare il Natale anche in strada, in carcere, negli istituti, dove vivono tante persone sole: bambini, anziani, malati, negli ospedali o nei lebbrosari, dove almeno per un giorno si può dimenticare il peso della malattia e della solitudine. (La Voce di Rovigo)