L’Antoniano e la sindrome di Down: un lavoro di gruppo per diventare autonomi
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“La Giornata Mondiale della Sindrome di Down sottolinea l’importanza dell’inclusione, un tema che trova concretezza nel lavoro del Centro Terapeutico di Antoniano – dice Giulia Ambrosetto, psicoterapeuta e coordinatrice del Centro – In Italia, dove l’incidenza è di circa 1 bambino su 1.000, il Centro rappresenta un punto di riferimento per i bambini con difficoltà legate al neurosviluppo … (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altri giornali
In occasione di questa giornata, La Casa dei Diritti ha estratto 5 consigli utili dal libro Sindrome di Down. (Termoli Online)
Il tema scelto a livello internazionale per l’edizione 2025 è «Improve our support systems», che significa «Migliorare i nostri sistemi di supporto»: obiettivo è accendere i riflettori sui sostegni che non ci sono e di cui le persone con sindrome di Down e le loro famiglie hanno bisogno. (L'Eco di Bergamo)
🔊 Ascolta audio Per la Giornata Mondiale sulla sindrome di Down, 21 marzo 2025, CoorDown lancia la campagna di sensibilizzazione internazionale “NO DECISION WITHOUT US” per rivendicare la presenza delle persone con disabilità nei tavoli dove si prendono le decisioni, siano esse inerenti alle autonomie personali, o legate a un ruolo sociale e civile. (News Rimini)
In Italia vivono 38.000 persone con sindrome di Down. Basti pensare che negli anni Settanta si fermava a 20 anni, mentre oggi è triplicata, fino a raggiungere i 60 anni, con alcune persone che raggiungono anche i 70 anni. (Ok Salute e Benessere)
Sono caratterizzati da un obiettivo condiviso, l’autonomia e la vita indipendente, i vari supporti richiesti e ritenuti necessari dalle persone dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), protagoniste della campagna di comunicazione lanciata da tale Associazione in occasione della Giornata Mondiale della Sindrome di Down di domani, 21 marzo (Superando.it)
Lo slogan: #ImproveOurSupportSystem. Dalla scuola al lavoro, dai trasporti pubblici all'autonomia abitativa, ecco da dove passa la vera inclusione. Ne parliamo con Gabriella Rosa dell'AIPD di San Benedetto (Centropagina)