In tremila alla marcia della pace di Sant'Egidio
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C'erano circa tremila persone in marcia a Genova nel pomeriggio di mercoledì 1 gennaio 2025 per la Giornata mondiale della pace. Un corteo rumoroso e colorato che ha attraversato le vie del centro della città fino a piazza San Lorenzo: in testa i bambini, guidati dalla Banda musicale di Rivarolo, dietro di loro un popolo chiassoso e convinto di italiani ed immigrati provenienti da tutti i quartieri della città che portava cartelli con i nomi di tutti i paesi - più di cinquanta - coinvolti in guerre e conflitti armati. (Primocanale)
La notizia riportata su altri giornali
"Il Papa San Paolo VI volle che il primo giorno dell'anno diventasse la giornata mondiale per la pace. Quest'anno si caratterizza per un tema peculiare, quello della revisione dei debiti. Il primo a rimettere i debiti è Dio, e il Giubileo chiede di tradurre questa remissione sul piano sociale, perché nessuna persona famiglia popolo sia schiacciato dai debiti. (Il Sole 24 ORE)
🔊 Ascolta l\'audio (News Rimini)
Anche il sindaco Michele Lissia e l’assessore alle Politiche sociali Francesco Brendolise hanno partecipato ieri alla marcia per la pace organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio. Ciascun bambino teneva in mano una bandierina arcobaleno e un cartello con il nome di uno dei Paesi dove in questo momento si registra un conflitto. (IL GIORNO)
Da allora questa ricorrenza ha preso sempre più una dimensione laica trasformandosi anche in una marcia. Ieri le nove province dell’Emilia Romagna hanno deciso di fare un ulteriore passo in avanti verso quel dovere chiedendo che all’interno della nuova giunta regionale vi sia un assessore con delega alla pace e alla non violenza. (il Resto del Carlino)
Giubileo 2025, Papa Francesco: "Paesi cristiani diano buon esempio, cancellino debiti Paesi poveri" 01 gennaio 2025 (Il Sole 24 ORE)
“I cristiani siano portatori di speranza e di pace. Questo il messaggio centrale del Giubileo che si è aperto in un contesto mondiale dilaniato da guerre sanguinose che colpiscono come sempre i più deboli e fragili: bambini, anziani, malati. (RadioSienaTv)