In Europa la transizione ecologica corre troppo: nell’automotive le prime “vittime eccellenti”
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Si è appena conclusa la Cop29 di Baku, con un accordo che soddisfa (poco) i sostenitori della finanza climatica e ancora meno le imprese dei 29 Paesi coinvolti. Prime fra tutte la transizione ecologica in Europa scontenta l’automotive. L’industria automobilistica europea sta pagando un prezzo altissimo per una transizione ecologica accelerata (e non priva di contraddizioni). Nonostante queste evidenze, la Cop29 ha confermato l’intenzione di spingere anche di più sulla decarbonizzazione dei trasporti, ignorando i segnali di allarme provenienti dal mondo produttivo. (Economy Magazine)
Su altri media
Dalle notizie che stanno emergendo in questi ultimi mesi siamo di fronte ad una delle crisi più profonde e strutturali che il settore automobilistico europeo abbia mai affrontato. Come si è potuti arrivare ad una situazione così grave? Solo qualche anno fa l’Europa, dando vita al Green New Deal, sembrava aver puntato tutte le sue carte sulla rivoluzione verde e sul passaggio alla motorizzazione di massa elettrificata. (Il Fatto Quotidiano)
Questa volta è il turno dell’industria automobilistica. La Cina fa nuovamente paura. (corriereadriatico.it)
Un’altra, forse quella più intensa e pericolosa capace di stravolgere la geografia dell’industria ben più della crisi epocale degli anni scorsi generato dal triplo combinato disposto di pandemia, guerra e chip shortage. (Il Sole 24 ORE)