GLI SCOGLI DI VENTOTENE
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La vera discussione politica non dovrebbe riguardare le secche di Ventotene, un buon escamotage per Giorgia Meloni utile a sviare la discussione sulla posizione dell’Italia “ReArm” o “disarm” Europe. In effetti la premier poteva contestualizzare il Manifesto di Ventotene, dato che l’unica alternativa al nazifascismo era allora in Italia (sic) lo stalinismo. Lo era anche dal punto di vista culturale, dato che Benedetto Croce e altri liberali erano estromessi dalla discussione pubblica. (L'Opinione)
Ne parlano anche altri media
Con la scusa dell’«evento istituzionale», il Comune ha pagato palco, luci e regia. (La Verità)
Trappola o meno pensata dalla premier Giorgia Meloni per distogliere l’attenzione dalle divergenze della sua maggioranza sul piano di riarmo europeo, l’attacco al Manifesto di Ventotene non può essere archiviato in breve, e anzi, per quanti si danno appuntamento sull’isola davanti alla tomba di Altiero Spinelli diventa l’occasione per rilanciare uno dei capisaldi della democrazia, ovvero l’alternanza politica. (Avvenire)
Il centrosinistra si ricompatta (quasi) tutto a difesa del Manifesto di Ventotene, dopo le parole della premier, Giorgia Meloni, in Aula alla Camera. Diversi esponenti del Pd, che ha organizzato l’iniziativa lanciata dal deputato Roberto Morassut, ma anche di Avs, Italia Viva e una delegazione di Più Europa si preparano a recarsi sull’isola sabato, per rendere omaggio ai padri del documento. (LAPRESSE)
Daniele Capezzone 23 marzo 2025 Ma poi ci pensi meglio, e allora non ridi più, e anzi ti immalinconisci. (Liberoquotidiano.it)
La discussione infuocata sul manifesto di Ventotene, esplosa qualche giorno fa in Parlamento e innescata dalla premier Meloni, ha lasciato sul campo scorie ancora radioattive per entrambi gli schieramenti. (Il Dubbio)
Elly Schlein, dal palco di “Libri come”, la festa del libro ospitata dall’Auditorium Parco della musica di Roma, attacca Giorgia Meloni e mette in guardia affinché non si cada nell’inganno di ritenere che “una leadership donna sia necessariamente femminista. (la Repubblica)