Elezioni regionali, ora Fi incalza gli alleati: «Il candidato entro fine anno»

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ilmattino.it INTERNO

«Accelerare sul nome del candidato». È l’appello che arriva da Forza Italia agli alleati per iniziare a lavorare alle prossime elezioni regionali. La vicenda terzo mandato ha riaperto le riflessioni anche all’interno del centrodestra. Oltre agli attacchi e gli annunci di ricorsi contro la legge votata martedì dal consiglio regionale, il centrodestra ha gongolato e non poco in questi giorni nel vedere il fronte avverso spaccarsi. (ilmattino.it)

Ne parlano anche altri giornali

"Nel Pd le regole valgono per tutti. Se prima non era così, adesso ci si abitui. (ilmessaggero.it)

Con 33 voti favorevoli, 16 contrari e un astenuto il Consiglio regionale della Campania ha approvato la legge regionale che permette di fatto la candidatura, la terza, del governatore Vincenzo De Luca alle elezioni della primavera del 2025. (Il Sole 24 ORE)

Lo scontro tra il Pd nazionale e i consiglieri regionali della Campania è solo congelato. Ieri il consiglio regionale della Campania ha votato la nuova legge elettorale che prevede il limite dei due mandati (oltre a uno sbarramento al 2,5% e alla ineleggibilità anche per i sindaci sotto i 5000 abitanti), ma solo da quando la legge entrerà in vigore: dunque De Luca, che si è presentato in aula con un corno rosso portafortuna, potrà ricandidarsi alle regionali del 2025. (il manifesto)

Terzo mandato De Luca in Campania, l'intervista a Edmondo Cirielli: «Palazzo Chigi impugnerà la legge»

Si definiscono, nel loro manifesto costitutivo e programmatico, “un’associazione a delinquere di stampo letterario” che si propone di “infrangere (delinquere) le norme stabilite dalla legge artistica” andando oltre “le regole del ‘così si è sempre fatto’ per riscrivere i confini dei canoni di bellezza e tradizione”. (Corriere di Lamezia)

Il giorno dopo lo smacco al Pd e a Elly Schlein sul terzo mandato, il governatore De Luca si sente vincitore e traborda nelle sue esternazioni contro tutto e contro tutti. (Secolo d'Italia)

La questione sarà valutata in punto di diritto, e non per questioni di parte, dalla presidenza del Consiglio che si occupa di queste questioni dopo aver studiato gli atti». «Penso che giuridicamente la legge non abbia un fondamento valido e credo che il Governo impugnerà la norma». (ilmattino.it)