Dal Villaggio Globale di Riace ai Cpr dell’Albania che piacciono all’Ue. Il pressing della Corte di Giustizia europea

Dal Villaggio Globale di Riace ai Cpr dell’Albania che piacciono all’Ue. Il pressing della Corte di Giustizia europea
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Altri dettagli:
Il Sole 24 ORE INTERNO

Mentre i sedici migranti partiti da Lampedusa e attesi in Albania arrivavano nell’hotspot di Schengjin dopo quasi tre giorni di navigazione sulla nave Libra della Marina Militare, a Riace giungeva da Padova, in bus, Stella, una giovane donna di origini nigeriane con i suoi tre bambini. Tre buste e uno zainetto come bagaglio e un pupazzo fra le braccia di Treasure, la figlia più grande, 7 anni. E se il trasferimento fino al centro albanese è costato 18mila euro per ciascuno dei migranti, dieci bengalesi e sei egiziani (in quattro peraltro stanno rientrando in Italia, due sarebbero minorenni e due soggetti vulnerabili), la donna che è arrivata nel “Villaggio Globale” della Locride - dove è tornato sindaco Mimmo Lucano , eletto anche parlamentare in Europa, dopo la sua lunga odissea giudiziaria - è stata accompagnata alla stazione dei pullman da un poliziotto che le ha fatto i biglietti: «Guarda, certe volte, Dio come assume le sembianze più inaspettate», ha commentato Lucano. (Il Sole 24 ORE)

Su altre fonti

L’ultima è che dei sedici poveracci (si può anche scrivere 16, in numeri arabi, o XVI in numeri romani, ma sempre pochissimi restano) cui è spettato l’onore di sperimentare l’ultima raffinata tecnica di ‘’disincentivazione’’ ideata dal governo Meloni, soltanto dodici erano adeguati; gli altri quattro erano minorenni o troppo malati e torturati per restare nella struttura albanese (Il Diario del Lavoro)

Sono sbarcati i migranti giunti a Shengjin ieri mattina alle 8 a bordo della nave Libra della Marina Militare. A gruppi di quattro, i sedici immigrati hanno percorso a piedi le poche decine di metri che separano la banchina dall’ingresso dell’hotspot allestito nel porto della cittadina albanese (Liberoquotidiano.it)

«Non posso tornare. Mi ammazzerebbero». A parlare è uno dei dodici naufraghi salvati dalla nave Libra della Marina militare e oggi “ospiti” del centro di Gjader. Recuperato «forse non in acque internazionali, ma italiane» secondo i quattro parlamentari che hanno visitato le strutture volute dal governo italiano in Albania. (Open)

Migranti in Albania? Chiamiamoli col loro nome: sono clandestini

Che, hanno scoperto oggi i parlamentari italiani entrati nel centro, è già all’opera nonostante il trattenimento dei richiedenti debba ancora essere convalidato dai giudici competenti, quelli del Tribunale di Roma. (Il Fatto Quotidiano)

“Bisogna venire qui per rendersi conto. Stiamo esportando i lager cento anni dopo i totalitarismi. Questo governo ci fa vergognare davanti al mondo”. (L'HuffPost)

Cruciani ha iniziato commentando il caso di Marco Borella, un apicoltore di Desio, vicino a Milano, che è stato multato di 430 euro per aver esposto un cartello con la scritta “Stop Bombing Gaza, Stop Genocide” accanto al suo banco di miele. (Nicola Porro)