Biden: «I mandati di arresto della Corte penale internazionale sono scandalosi»

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Corriere del Ticino ESTERI

I mandati di arresto della Corte penale internazionale sono «scandalosi». Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. «Voglio essere chiaro: non c'è nessuna equivalenza fra Israele e Hamas. Saremo sempre a fianco di Israele contro le minacce alla sua sicurezza», ha messo in evidenza Biden. La Corte penale internazionale dell'Aia, ricordiamo, ieri ha emesso mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant per presunti crimini di guerra a Gaza (Corriere del Ticino)

Ne parlano anche altre fonti

L'Occidente si spacca sulla decisione della Corte Penale Internazionale di emettere mandati d'arresto nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, dell'ex ministro della difesa Yoav Gallant, e dell'attuale leader di Hamas Mohammed Deif. (il Giornale)

E tra gli altri, come sottolinea il Rappresentante per la Politica estera dell’Unione Europea, Josep Borrell, in tutti i Paesi della Ue. Eppure, le parole di Borrell non sono vincolanti per le capitali dell’Unione e, ovviamente, non lo sono per Londra. (ilmessaggero.it)

Questo è un punto fondamentale: la sua reputazione è seriamente danneggiata, e il sostegno politico interno potrebbe vacillare”. “Un leader sotto mandato di arresto internazionale perde credibilità e autorità. (Il Fatto Quotidiano)

Mandato d’arresto, ira Netanyahu: “Giudici antisemiti”. Trump valuta sanzioni contro Cpi

Omicidio, sterminio, tortura, stupro e altre forme di violenza sessuale. E poi quelli di guerra, cioè omicidio, tortura, presa di ostaggi, oltraggio alla dignità personale e varie forme di violenza sessuale. (La Stampa)

Il mandato di arresto Con una mossa premeditata, che sfida il concetto stesso di sovranità statuale e le sue legittime prerogative, e facendo della sedicente giustizia internazionale una farsa, la CPI ha spiccato un mandato di arresto internazionale nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro della difesa Yoav Gallant, accusandoli di responsabilità diretta per presunti crimini di guerra asseritamente commessi dalle Forze di difesa israeliane (IDF) durante il conflitto a Gaza ancora in corso. (Nicola Porro)

(Adnkronos) – Una decisione “assurda”, “antisemita” e basata su falsità e bugie. Negando categoricamente ogni accusa, l’ufficio di Netanyahu afferma che il Paese non “si piegherà alle pressioni, non si farà intimidire e non arretrerà” fino alla realizzazione degli obiettivi della guerra. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)