No, quello di Ventotene non è il nostro manifesto

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Nicola Porro INTERNO

La Meloni ha detto una cosa molto semplice. Ha detto: “l’Europa di Ventotene non è la mia”. E l’Europa di Ventotene, cari zuppisti, non è neppure la nostra. L’Europa di Ventotene è quella di una dittatura rivoluzionaria socialista che deve prendere il potere e deve decidere cosa deve rimanere privato e cosa no. L’abolizione della proprietà privata, l’abolizione dei monopoli, ma quelli decisi da loro, perché sai, si fa presto a dire monopoli. (Nicola Porro)

La notizia riportata su altri giornali

Maurizio Crozza sulla Nove a "Fratelli di Crozza" rilegge l'attacco di Giorgia Meloni al manifesto di Ventotene che ha fatto infuriare l'opposizione alla Camera. "Ma che dovevo dire? - attacca Crozza/Meloni -. (La Stampa)

Continua l’offensiva di FdI contro Ventotene, contro il manifesto e contro chi lo difende, le “sinistre illiberali”, come le ha definite la stessa premier Me… (la Repubblica)

"Io credo che regni un grande casino sotto al cielo". Ospite di Lilli Gruber in collegamento a Otto e mezzo, su La7, il professor Massimo Cacciari mette a tacere la propaganda del centrosinistra, inteso come partiti e apparato intellettuale, con poche fulminanti battute. (Liberoquotidiano.it)

Maurizio Crozza nella nuova puntata di Fratelli di Crozza, in onda il venerdì in prima serata sul Nove e in streaming su Discovery+, analizza la situazione politica italiana, concentrandosi sulle tensioni interne al Governo Meloni causate anche da un rapporto sempre più competitivo tra la Premier e il suo vice, Matteo Salvini: «Lei è trumpiana, lui è putiniano… se potessero, l’Europa la metterebbero in cantina, accanto alla cyclette. (Il Giornale d'Italia)

Ventotene delle polemiche: tutti ne parlano ma pochi hanno letto il Manifesto di Spinelli. Oggi facciamo un po' di chiarezza. Gli zingari contro Lucio Corsi: "Ci discrimina in una canzone". (L'HuffPost)

Finalmente un po’ di pathos. Non è una parolaccia, come direbbe qualcuno, ma un termine tecnico della retorica greca (di origine peripatetica) che indica l’insieme di passionalità, concitazione e grandezza proprio della tragedia umana. (Il Fatto Quotidiano)