Ventotene contro il nazionalismo bacato: perché fuori dall’Europa non c’è salvezza
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Il dileggio del manifesto di Ventotene da parte della presidente Meloni è la cartina di tornasole di un’appartenenza bacata all’Unione europea. Un’unione semplicemente intergovernativa con una Commissione che svolge solo funzioni tecniche. Difendere lo status quo in favore degli interessi nazionali non corrisponde all’ideale di un’unione politica ampia, con proprie autorità in materia di politica estera e di difesa, come nel documento elaborato al confino da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni: tre antifascisti già incarcerati per anni e anelanti alla libertà, e ora da Meloni presentati come fautori di uno stato repressivo delle libertà. (La Repubblica)
Su altre fonti
" Perché Giorgia Meloni ha citato il Manifesto di Ventotene? Perché decide proprio ora di farlo? ", chiede lo scrittore guardando dritto in camera. (il Giornale)
Il problema è che questa volta – e mi dispiace molto ammetterlo – ha qualche ragione anche la non antifascista Giorgia Meloni, e non solo sul Manifesto di Ventotene – che proclamava (in maniera contraddittoria) una rivoluzione socialista violenta e perfino la dittatura di un solo partito per instaurare una federazione democratica europea – ma soprattutto sul fatto che il mito della federazione europea non è realizzabile, e se lo fosse non sarebbe democratico. (Il Fatto Quotidiano)
La Meloni ha detto una cosa molto semplice. Ha detto: “l’Europa di Ventotene non è la mia”. E l’Europa di Ventotene, cari zuppisti, non è neppure la nostra. (Nicola Porro)
In pellegrinaggio sulla tomba di Altiero Spinelli. Sull’isola di Ventotene, dove nacque l’Europa federale, dove nacque il manifesto che adesso la premier Meloni attacca ad alzo zero. (la Repubblica)
Maurizio Crozza nella nuova puntata di Fratelli di Crozza, in onda il venerdì in prima serata sul Nove e in streaming su Discovery+, analizza la situazione politica italiana, concentrandosi sulle tensioni interne al Governo Meloni causate anche da un rapporto sempre più competitivo tra la Premier e il suo vice, Matteo Salvini: «Lei è trumpiana, lui è putiniano… se potessero, l’Europa la metterebbero in cantina, accanto alla cyclette. (Il Giornale d'Italia)
Durissima sentenza contro Greenpeace per le proteste contro un oleodotto americano: dovrà pagare 660 milioni di dollari. Un po' di chiarezza sulle liti per il Manifesto di Ventotene (L'HuffPost)