Lo scontro sul Manifesto di Ventotene conferma i limiti della nostra politica (di P. Landoni)

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
L'HuffPost INTERNO

Il recente scontro sul manifesto di Ventotene rappresenta, ancora una volta, la sempre più grave crisi della politica, non solo in Italia. Il manifesto, intitolato “Per un’Europa libera e unita – Progetto di un manifesto“, è un documento politico di grande valore storico e ideale. È unanimemente considerato dagli storici uno degli scritti fondamentali dell’europeismo moderno e il suo ruolo nella storia europea è stato riconosciuto anche da una risoluzione del parlamento europeo del 2022. (L'HuffPost)

Su altre testate

Il CEO bianconero per il dopo Motta aveva scelto Roberto Mancini ex tecnico della Nazionale. Elkann ha deciso di non prendere in considerazione le idee di Cristiano Giuntoli, dopo aver “subito” il fallimento legato alla scelta di Thaigo Motta (News Sports)

Mentre le opposizioni del parlamento da giorni si impegnano per tentare di trovare repliche adeguate a Giorgia Meloni, che ha chiesto se il Manifesto di Ventotene rappresenta la loro idea di Europa, Ilaria Salis entra a gamba tesa su tutto ciò che i suoi colleghi del parlamento italiano hanno cercato di mettere insieme. (il Giornale)

La Meloni ha detto una cosa molto semplice. Ha detto: “l’Europa di Ventotene non è la mia”. E l’Europa di Ventotene, cari zuppisti, non è neppure la nostra. (Nicola Porro)

Finalmente un po’ di pathos. Non è una parolaccia, come direbbe qualcuno, ma un termine tecnico della retorica greca (di origine peripatetica) che indica l’insieme di passionalità, concitazione e grandezza proprio della tragedia umana. (Il Fatto Quotidiano)

" Perché Giorgia Meloni ha citato il Manifesto di Ventotene? Perché decide proprio ora di farlo? ", chiede lo scrittore guardando dritto in camera. (il Giornale)

Il problema è che questa volta – e mi dispiace molto ammetterlo – ha qualche ragione anche la non antifascista Giorgia Meloni, e non solo sul Manifesto di Ventotene – che proclamava (in maniera contraddittoria) una rivoluzione socialista violenta e perfino la dittatura di un solo partito per instaurare una federazione democratica europea – ma soprattutto sul fatto che il mito della federazione europea non è realizzabile, e se lo fosse non sarebbe democratico. (Il Fatto Quotidiano)