Eruzione Etna: lo straordinario video di Gianni Tumino. Ecco il timelipse. VIDEO

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RagusaOggi INTERNO

Eruzione Etna: lo straordinario video di Gianni Tumino. Ecco il timelipse. VIDEO Un’Opera d’Arte Visiva che Cattura la Potenza del Vulcano Ragusa – Il fotografo ragusano Giovanni Tumino ha catturato l’essenza della natura in uno straordinario video timelapse dell’ultima eruzione dell’Etna. Riprese effettuate la notte tra l’11 e il 12 luglio 2024 dal versante sud a Piano Vetore (Ragalna) e dal versante ovest a Piano dei Grilli (Bronte) mostrano l’incredibile potenza e bellezza del vulcano in attività. (RagusaOggi)

Se ne è parlato anche su altri media

L'Etna presenta oggi numerosi crateri, ma fino a un secolo fa aveva un unico cratere centrale. Negli ultimi giorni l'Etna ha fatto registrare un nuovo record di altezza, a seguito della crescita del cratere di Voragine. (Ilmeteo.net)

“Sono già circa duecento le strade, le piazze e gli spazi pubblici spazzati manualmente o mediante mezzi meccanici, poco meno di un terzo di quelli previsti. Prosegue il piano di pulizia della cenere vulcanica a Catania. (lasiciliaweb | Notizie di Sicilia)

Il più grande vulcano attivo d'Europa è costantemente monitorato dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo. (Corriere della Sera)

Etna: come varia la quota di un vulcano attivo

Lo rende noto l’amministrazione comunale in seguito al superamento dei limiti delle polveri sottili in alcune aree della città, come rilevato dall’Arpa. La decisione di Trantino: "Superati i limiti delle polveri sottili" (Livesicilia.it)

Si registra inoltre una blanda emissione di cenere dal cratere di Nord-Est e dallo stesso cratere Voragine che si disperde velocemente al di sopra dei crateri sommitali. Il modello previsionale della dispersione dell'eventuale nube eruttiva indica una direzione sud-sud-est. (Adnkronos)

Il 5 luglio 2024 il personale del Laboratorio di Cartografia e Droni dell’INGV-Osservatorio Etneo, coadiuvato da assegnisti e dottorandi (che avevano partecipato alla scuola “Volcanological flying school”), si è recato alla base dell’area sommitale dell’Etna a circa 3000 m di quota (Figura 1) per effettuare dei rilievi con droni dotati di sensori nel campo del visibile e termico, al fine di quantificare le variazioni morfologiche dell’area craterica. (INGVvulcani)

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