George Foreman e quella notte del 1989 a Phoenix... Un gigante non solo del pugilato
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– George a un certo punto si mise a gridare a centro ring: “I want Tyson”, datemi Tyson. Era una notte di giugno del 1989, stavamo in un hangar di Phoenix, Arizona. Foreman aveva una pancia enorme, da poco era tornato alla boxe dopo dieci anni di ritiro, dedicati a una vita da predicatore. Aveva appena battuto un mestierante sconosciuto. Ero lì per un Gp della Ferrari e andai a vederlo. La gente attorno applaudiva e rideva: davvero quel ciccione pretendeva di fare a pugni con Tyson, all’epoca re indiscusso dei massimi? Ma va là. (Quotidiano Sportivo)
La notizia riportata su altri media
Ha vissuto una vita segnata da fede incrollabile e umiltà»: sono le parole della famiglia sulla pagina Instagram dell'ex pugile con cui hanno annunciato la scomparsa. «I nostri cuori sono spezzati. (Corriere della Sera)
Lo statunitense, laureatosi due volte campione del mondo nei pesi massimi dopo aver perso in precedenza la leggendaria sfida “Rumble in the Jungle” contro Muhammad Ali nel 1974, si è spento a 76 anni. Ad annunciarlo è stata la sua famiglia sui social media: “Con profondo dolore annunciamo la scomparsa del nostro amato George Edeward Foreman Sr, che se n’è andato serenamente il 21 marzo, circondato dai suoi cari”. (RSI Radiotelevisione svizzera)
Una leggenda del pugilato che ha regalato brividi ad almeno due generazioni. Era diventato campione del mondo per la prima volta nel 1973 battendo Joe Frazier, dopo essere stato campione olimpico nel 1968 in Messico. (Il Sole 24 ORE)
Leggenda della boxe, Foreman è stato oro olimpico e due volte campione del mondo dei pesi massimi: la seconda volta vinse il titolo a 45 anni, diventando il campione del mondo più anziano di sempre. Nel 1974 partecipò all'incontro più famoso della storia della boxe, il "Rumble in the Giungle", dove perse contro Muhammad Ali. (Il Giornale d'Italia)
Il VIDEO CORRIERE in alto. Foreman si è spento a 76 anni, lasciando dietro di sé un’eredità sportiva che ha attraversato generazioni. (iLMeteo.it)
L’Equipe ricorda con un’intervista del 2003 il grande pugile morto a 76 anni: «La mia fede è nata dopo una visione notturna, prima non credevo in Dio» (IlNapolista)