Francia, Fitch: mancanza di piano di consolidamento fiscale a medio termine peserà su rating
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Il crollo del governo francese del Primo Ministro Michel Barnier dopo soli tre mesi evidenzia la misura in cui il panorama politico altamente frammentato della Francia può paralizzare l'attuazione della politica di bilancio. Lo afferma Fitch Ratings in un nuovo report sul tema, evidenziando che le metriche fiscali del paese, che sono più deboli rispetto ai peer della categoria di rating, e i suoi maggiori rischi di politica fiscale sono stati importanti fattori trainanti della revisione a "Negativo" in ottobre delle prospettive sul rating sovrano "AA-" del paese. (LA STAMPA Finanza)
Su altre fonti
La crisi politica francese è calata come una bomba sui già precari equilibri dell’Unione Europea. Con effetti che da Parigi rischiano di propagarsi ad altri paesi, Italia in primis, e con l’acutizzarsi del problema di leadership del Vecchio Continente. (Milano Finanza)
Tra i vari tag di questo editoriale, di proposito non ho voluto inserire alcune parole chiave come "tangentopoli", "mani pulite" e "giudici". Ritengo che si debba dire basta a un accostamento che riduce una parte importante della nostra storia come italiani a una cosa che poi si è rivelata essere una falsa rivoluzione. (Il Giornale d'Italia)
Laure ha inoltre smentito la notizia secondo la quale il presidente gli abbia chiesto come precondizione al Ps di rompere l'alleanza con La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon. (Teleborsa)
Questo vecchio sogno francese può essere compreso da un lettore italiano con Antonio Gramsci il quale, nei Quaderni del carcere, ha parlato di un «cesarismo senza Cesare», cioè di quel regime che non dispone di una grande personalità «eroica» (è difficile, in Francia, che Macron sia giudicato tale), ma capace di trovare una soluzione a una crisi caratterizzata da un equilibrio tra forze politiche in cui non è esclusa una conclusione catastrofica. (il manifesto)
Per Emmanuel Macron si tratta di costruire un «arco di governo», la sinistra socialista parla di un esecutivo «con contratto a durata determinata», l’ex premier Attal di un «patto di non sfiducia», Raphael Glucksmann spinge per una piattaforma «con un minimo denominatore», purché non sia «troppo minimo» ribattono da destra i Républicains: a Parigi si continua a cercare un governo per la Francia. (ilmessaggero.it)
Lo stallo è palpabile ma il presidente sempre più solo (Secolo d'Italia)