Sharon uccisa da tre i colpi mortali: uno al torace e due alla schiena
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Terno d'Isola. Quattro fendenti, tre dei quali mortali. Di questi uno è stato sferrato nella parte anteriore del corpo di Sharon Verzeni, all'altezza del torace, gli altri due alla schiena e hanno colpito la regione toracica provocando un'emorragia interna che ha causato il decesso della donna poche ore dopo l'aggressione. L'autopsia sul corpo della 33enne morta tra lunedì 29 e martedì 30 luglio dopo essere stata accoltellata in strada, in via Castegnate a Terno d'Isola, ha rivelato indizi che potrebbero essere utili alle indagini. (BergamoNews.it)
Ne parlano anche altre testate
Non hanno ancora visto la loro figlia. I genitori di Sharon, la 33enne uccisa in strada nella notte tra lunedì e martedì con quattro coltellate a schiena e torace, nel buio di via Castegnate, a Terno d’Isola, Comune a una dozzina di chilometri da Bergamo, sono rientrati dall’Egitto (dove erano in vacanza) dopo la terribile notizia. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
«Usciva tardi per il caldo, quasi sempre con il compagno, e facevano il solito giro, quattro passi per prendere un po’ di fresco». Così Bruno Verzeni, il padre di Sharon, accoltellata a morte lungo una strada a Terno d’Isola, in provincia di Bergamo. (Open)
Il sostituto procuratore Emanuele Marchisio ha incaricato il medico legale Matteo Marchesi: l'esame esterno della vittima ha rivelato sei coltellate, mentre l'autopsia di oggi dovrà verificare se ce ne siano altre, quale di esse è stata letale e poi in quale ordine sono state inferte, e se la donna abbia cercato di difendersi dal suo aggressore. (IL GIORNO)
Dai risultati dell’esame svolto dal medico legale Matteo Marchesi presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII si evince che a uccidere Sharon sono state quattro coltellate, di cui tre mortali, inferte in profondità con una lama strutturata: una al petto e le altre alla schiena. (TGLA7)
Sembrano muoversi soltanto le ombre degli oleandri, sotto il sole che picchia fuori dalla camera mortuaria del Papa Giovanni XXIII. A quell’ora, quando il responsabile dell’Unità di Medicina legale Matteo Marchesi si appresta a terminare l’autopsia, tre figure imboccano il vialetto, strette l’una accanto all’altra, come a farsi coraggio reciprocamente. (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)
Il luogo dell’omicidi… Un giallo di difficile soluzione quello su cui lavorano senza sosta da 96 ore i carabinieri del reparto operativo di Bergamo che non escludono nessuna pista. (La Stampa)