Regionali, il vero vincitore è l’astensionismo
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Paolo Natale «L’astensionismo punisce il centrodestra. Umbria ed Emilia si confermano le roccaforti della sinistra, che vince anche se per una manciata di voti in più rispetto alla precedente tornata elettorale che aveva visto il cdx conquistare l’Umbria, per la prima volta in 50 anni, e ottenere un ottimo piazzamento in Emilia Romagna». Oggi cosa è cambiato? «È venuta meno», ragiona Paolo Natale, politologo dell’Università Statale di Milano, «la forza propulsiva della Lega di Matteo Salvini che era riuscita a imporsi come primo partito». (Italia Oggi)
Se ne è parlato anche su altre testate
Senza dimenticare l’importante traversone del “threesome” fornito da Antonio Ricci e da “Striscia la Notizia” col fuori onda peperino di Andrea Giambruno col ciuffo attisato. (MOW)
Non c’è stato un travaso di voti dal centrodestra al centrosinistra e viceversa, e i consensi dell’ex Terzo polo sono andati in parte verso il centrodestra, fenomeno ormai ricorrente. A differenza degli altri, gli elettori del Pd non si sono astenuti. (la Repubblica)
‘In principio fu la Sardegna, con l’inattesa mattatrice Alessandra Todde…’. Potrebbe cominciare così la ricostruzione storica che speriamo di redigere e diffondere al più presto dopo esserci liberati della pesante cappa nera che ormai da oltre un anno avvolge la politica italiana. (articolo21)
“Il dato stupefacente delle elezioni regionali in Emilia Romagna e in Umbria è la continua diminuzione di votanti. È un senso di crescente impotenza di fronte ai grandi drammi, con le guerre che continuano e con l’assoluta inadeguatezza dei governi europei ad affrontare queste tragedie”. (Il Fatto Quotidiano)
E’ stato l’astensionismo il fattore principale anche di questa tornata come accade ormai da molto tempo ed è capitato anche in una regione “solida” dal punto di vista istituzionale come l’Emilia – Romagna nella quale il totale dei voti validi si colloca ben al di sotto del 50% e dove la vittoria del centro-sinistra è stata sicuramente dovuta al “campo largo” ma soprattutto alla capacità di richiamare l’insieme dei propri tradizionali elettrici ed elettori come dimostra il risultato del PD nella regione dove maggiore è sempre apparsa la continuità con le fonti storiche primarie di identità del Partito. (L'Eco - il giornale di Savona e Provincia)
Sì, perché nel day after dell'affermazione dem in Umbria ed Emilia Romagna l'analisi del voto non può limitarsi a una mera lettura dei numeri che, se da un lato asseverano con l'attendibilità della matematica percentuale l'affermazione di Pd e compagni – con (Secolo d'Italia)