Huawei stacca la spina occidentale: così si prepara al secondo mandato di Trump

Huawei stacca la spina occidentale: così si prepara al secondo mandato di Trump
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Il ritorno di Trump alla Casa Bianca evoca brutti ricordi per Huawei. Fu proprio il tycoon, nel 2019, a promuovere il ban commerciale per il colosso cinese. Ban che è ancora in corso, sebbene con gli anni Huawei abbia imparato rialzato la cresta. Ma all’epoca, la mossa di Trump interruppe sul più bello la scalata di Huawei alla leadership mondiale del mercato degli smartphone. Oggi, che Donald Trump si prepara a tornare alla Presidenza degli Stati Uniti d’America, Huawei sembra avere le carte in regola per resistere a nuovi venti di tempesta. (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altre testate

Le sanzioni americane che dovevano sotterrare la cinese Huawei hanno avuto l’effetto opposto: il colosso di Shenzhen è più sano che mai, una sorta di versione tech dell’Incredibile Hulk, che più si arrabbia e più diventa forte. (Corriere della Sera)

Huawei ha annunciato in anticipo che i FreeBuds Pro 4 saranno i primi dei suoi auricolari wireless ad essere lanciati con HarmonyOS Next. Il sistema operativo (OS), pubblicizzato come una suite di software completamente interna (come iOS), potrebbe rendere più facile la connessione delle nuove periferiche di punta con altri dispositivi, come i nuovi Mate X6 e MatePad Pro 13.2. (Notebookcheck.it)

Anche il software di Huawei, è stato precisato, sarà aperto a tutti gli altri utenti della rete. (rsi.ch)

Huawei più forte delle sanzioni Usa. Volano le vendite del gruppo

Con il lancio della serie Mate 70, Huawei manda un segnale forte: l’autonomia tecnologica è il nuovo pilastro strategico del colosso tecnologico. L’azienda, già colpita dai divieti statunitensi durante il primo mandato di Trump, ha accelerato verso un’indipendenza digitale, abbandonando i residui della sua vecchia dipendenza da Google. (Lega Nerd)

«Oggi, il tanto atteso Mate 70, il più potente di sempre, è qui», ha detto Richard Yu, direttore esecutivo del Consumer Business Group di Huawei, nell’evento di presentazione a Shenzhen, città che ospita il quartier generale. (Il Sole 24 ORE)

Quello dello scorso anno, il Mate 60, venne celebrato come un trionfo cinese nei confronti delle sanzioni statunitensi: uno smartphone dotato di un chip avanzato prodotto in Cina, proprio il tipo di chip che le amministrazioni Usa avevano fino ad allora cercato di impedire a Pechino di sviluppare. (la Repubblica)