In Germania l’automotive sbanderà non solo per i dazi di Trump

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Startmag ECONOMIA

In Germania l’automotive sbanderà non solo per i dazi di Trump L’industria automobilistica tedesca sta attraversando una delle fasi più difficili della sua storia recente. Un contesto già fragile, cui si è abbattuto ora l’annuncio da parte dell’amministrazione Trump di dazi al 25% sulle auto non prodotte negli Stati Uniti, per i quali sono interessati anche i veicoli commerciali leggeri, oltre a importanti componenti automobilistici, che includono “motori, trasmissioni, parti della catena cinematica e componenti elettrici”, secondo quanto annunciato giorni fa dalla Casa Bianca (Startmag)

Ne parlano anche altri media

Il presidente Donald Trump l’ha definito «il giorno della liberazione». Nelle scorse settimane, la Casa Bianca av… (La Stampa)

I mercati continuano a essere confusi, ad aspettare certezze, come miliardi di cittadini in tutto il mondo. Se l’obiettivo di Donald Trump era quello di creare un reality show globale attorno all’annuncio delle tariffe, c’è chiaramente riuscito. (Il Messaggero)

Mentre l’Unione Europea si avvia a votare la Relazione annuale sull’attuazione della politica di sicurezza e di difesa comune per il 2024, emergono dettagli su strategie sempre più deliranti orientate alla preparazione civile e militare. (Il Giornale d'Italia)

Vannacci attacca Ue: “Genere al posto di sesso su carta d’identità una follia, eurodeputati pensassero ad aumentare sicurezza” - VIDEO

Andava già malissimo per via della crisi dell’auto-elettrica, della bolletta proibitiva dell’energia non più made in Russia, del colossale costo del supporto alla guerra ucraina. (Il Manifesto)

Dazi aggiuntivi valutati per ogni singolo Paese Liberation Day, cosa vuole ottenere Donald Trump (Virgilio)

In un video sui social, il generale Vannacci ha commentato l'ultima trovata dell'Ue sulle carte d'identità, che vedrebbe l'introduzione del genere al posto del sesso. Roberto Vannacci ha attaccato la proposta dell'Ue di introdurre la parola "genere" al posto di "sesso" sulla carta d'identità. (Il Giornale d'Italia)