Red Bull nel mirino della Fia per il trucco sull'altezza

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SPORT

Il Gran Premio di Austin, negli Stati Uniti, si è aperto con una polemica fragorosa. La Red Bull, già al centro di numerose controversie, è nuovamente sotto i riflettori, questa volta per ragioni tecniche. Le vetture di Max Verstappen e Sergio Perez sono dotate di un dispositivo che consente di modificare l'altezza del fondo nel punto chiamato T-Tray, l'ingresso del pavimento. Questa trovata, che contribuirebbe a migliorare le prestazioni aerodinamiche, ha sollevato numerosi interrogativi e accuse di irregolarità.

La Red Bull ha ammesso l'esistenza di questo sistema, specificando che non è accessibile una volta che la vettura è assemblata e pronta a scendere in pista. Si tratterebbe, in pratica, di un ammortizzatore che può alzare e abbassare l'altezza da terra della vettura in regime di parco chiuso. Tuttavia, questa spiegazione non ha placato le critiche. Oscar Piastri, in conferenza stampa ad Austin, ha dichiarato che si tratta di una "chiara violazione del regolamento". Secondo il pilota, non si tratta di spingere i limiti del regolamento tecnico, ma di oltrepassarli in modo evidente.

La Ferrari, dal canto suo, ha attaccato duramente la Red Bull, definendo la situazione inquietante. I colloqui tra i team e la Fia sono stati frequenti durante la pausa autunnale, e la notizia dell'utilizzo di questo dispositivo ha destato riflessione e preoccupazione. La questione è complessa e piena di cavilli, e il dibattito è destinato a proseguire.

Il Gran Premio di Austin si preannuncia non solo come una sfida in pista, ma anche come un campo di battaglia legale e regolamentare.