Meloni furiosa verso l’astensione nel Consiglio Ue

Meloni furiosa verso l’astensione nel Consiglio Ue
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il manifesto INTERNO

Furiosa come non la si era mai vista e non solo per l’influenza che la rende febbricitante. Nelle aule di camera e senato per la tradizionale relazione alla vigilia delle riunioni del Consiglio europeo Giorgia Meloni non nasconde massima irritazione e del resto se anche ci provasse non ce la farebbe. Antonio Tajani Per garantire la stabilità serve aprire un confronto con i Conservatori. Non faremo mai accordi con i Verdi. (il manifesto)

Ne parlano anche altri media

Subito prima del via ai lavori del Consiglio europeo, chiamato a decidere le nomine apicali dell'Unione, c'è una squadra determinata che si posiziona e fa quadrato intorno all'Italia e a Giorgia Meloni su cui si concentrano in queste ore i riflettori. (Secolo d'Italia)

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"Non c'è Europa senza Italia, non c'è decisione senza Giorgia Meloni". Dopo Manfred Weber, anche il premier polacco Donald Tusk frena bruscamente gli entusiasmi di socialisti e liberali dopo la bozza di accordo raggiunto con il Ppe sui "top jobs" della prossima Commissione Ue. (Liberoquotidiano.it)

L’eurorabbia di Meloni. La Nato di Rutte. Biden-Trump atto I | Podcast

Il primo passaggio previsto dai Trattati sul nome del nuovo presidente della Commissione e sulle altre nomine apicali, i cosiddetti “top jobs”, è quello del consenso dei capi di Stato e di governo dei Paesi membri in una sede ben precisa: il Consiglio europeo (Nicola Porro)

Si svolge oggi il Consiglio Europeo decisivo per la decisione sui profili a cui assegnare i top jobs dei prossimi cinque anni dell’Unione Europea. Al centro della discussione che dovrebbe poi portare all’approvazione del pacchetto di nomine concordato tra le tre forze principali in Europa (Ppe, Pse e Renew) c’è l’allargamento della base di voti dei parlamentari europei a sostegno della candidata alla guida della Commissione, Ursula von der Leyen, alla ricerca del suo secondo mandato. (LAPRESSE)

La rabbia di Giorgia Meloni per l’esclusione dalle trattative sull’assegnazione dei posti al vertice dell’Unione europea. Come cambierà la Nato sotto la guida del nuovo segretario generale, il premier olandese uscente Mark Rutte (anche considerando il probabile approdo dell’estone Kaja Kallas al posto di Altro rappresentante della politica estera dell’Ue). (Corriere della Sera)