"Ergastolo a Impagnatiello, stratega dell'orrore". Abbraccio in aula tra la pm e la mamma di Giulia

Ergastolo a Impagnatiello, stratega dell'orrore. Abbraccio in aula tra la pm e la mamma di Giulia
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Nessuno può vederlo, il "burrone" sul quale la pm Alessia Menegazzo invita tutti ad affacciarsi, in quest'aula così affollata da sembrare stretta e piccola. Tutti ascoltano la... Leggi tutta la notizia (Virgilio)

La notizia riportata su altri giornali

“Per i familiari di Giulia presenti in aula ieri, assistere al processo per il suo omicidio è stato come vederla morire una seconda volta. Le parole della difesa sono risuonate offensive e insensibili, definendo l’atroce atto compiuto dall’assassino come un ‘grave gesto’ ù come se si trattasse di un banale errore, una marachella, e non di un crimine efferato. (LAPRESSE)

Fa molta paura. Tutti ascoltano la magistrata quando inizia a raccontare «il viaggio nell’orrore» che ci mostra «la banalità del male. (La Repubblica)

“Le parole della difesa sono risuonate offensive e insensibili, definendo l'atroce atto compiuto dall'assassino come un 'grave gesto’, come se si trattasse di un banale errore, una marachella, e non di un crimine efferato. (Luce)

Omicidio Tramontano, la sorella Chiara contro la difesa di Impagnatiello: "Quale può essere la pena giusta per uno così?"

Ieri, lunedì 11 novembre, si è svolta alla Corte d'Assise di Milano l'udienza nei confronti di Alessandro Impagnatiello accusato di omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e procurato aborto. (Fanpage.it)

«Per i familiari di Giulia presenti in aula ieri (11 novembre, ndr), assistere al processo per il suo omicidio è stato come vederla morire una seconda volta». Chiara Tramontano, sorella della 29enne incinta di sette mesi uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello il 27 maggio 2023, denuncia sui social il linguaggio utilizzato dalla difesa dell’ex barman 31enne che rischia l’ergastolo con 18 mesi di isolamento diurno. (Open)

MILANO. Anche ieri erano seduti nei primi due banchi dell’aula della Corte d’Assise di Milano, a ripercorrere con la pm Alessia Menegazzo e la procuratrice aggiunta Maria Letizia Mannella quel “viaggio nell’orrore” che ha stravolto per sempre le loro vite. (La Stampa)