Trump ha trovato il suo successore: JD Vance è il vicepresidente per i Repubblicani

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L'Opinione delle Libertà ESTERI

Ieri sera l’America e il mondo intero hanno finalmente saputo chi affiancherà Donald Trump nella corsa per la riconquista della Casa Bianca: il vice presidente prescelto dal tycoon è James David Vance – 40 anni il 2 agosto prossimo – senatore dell’Ohio dal 2022. Sono pochi quei leader, nella storia degli Stati Uniti e non solo, che siano riusciti a portare dalla propria parte coloro che una volta erano annoverati tra i nemici più acerrimi, Donal Trump ha indiscutibilmente anche questa capacità. (L'Opinione delle Libertà)

Ne parlano anche altre testate

Il 39enne, senatore dell’Ohio, è passato da Never Trumper a Maga. E potrebbe portare avanti il progetto più radicale della destra trumpiana (Open)

Nel 2016 si affermò come bestseller negli Stati Uniti il libro “Hillbilly Elegy: A Memoir of a Family and Culture in Crisis”, autobiografia di una vita di riscatto, che ha reso il candidato alla vicepresidenza scelto da Trump un simbolo dell’American Dream. (L'HuffPost)

Vance è il candidato scelto da Donald Trump come vice-presidente in caso di elezione a presidente degli Stati Uniti. È il creatore del libro "Elegia Americana", trasposto su Netflix in un film di Ron Howard. (Fanpage.it)

J.D. Vance, l’ideologo hillbilly che può rendere «sistema» il trumpismo

Isolazionista, contrario all’invio di armi all’Ucraina, ma favorevole al sostegno a Israele, il mondo comincia a scoprire J.D. Vance, il senatore trentanovenne scelto da Donald Trump come candidato vicepresidente per la corsa alla Casa Bianca (Moked)

Ha servito nei Marines, laurea a Yale. È quello che chi crede ancora nei sogni definisce figlio dell’american dream. (Secolo d'Italia)

«Chi, come me, ha avuto la fortuna di realizzare il sogno americano, si porta dietro per sempre i fantasmi della vita che si è lasciato alle spalle»: milioni di proletari bianchi per i quali «la povertà è una tradizione di famiglia, i loro antenati erano braccianti nell’economia schiavista del Sud, poi mezzadri, minatori e infine, in tempi più recenti, meccanici e operai. (il manifesto)