Crisi politica in Francia e dimissioni di Tavares occasione per l’Italia su Stellantis
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Le dimissioni di Carlos Tavares da CEO di Stellantis segnano un’ottima notizia per l’Italia. Non perché il manager avesse posizioni conflittuali con l’azienda circa le delocalizzazioni, la cassa integrazione negli stabilimenti italiani, i modelli delle auto e i relativi prezzi fissati. Ma il suo nome era diventato un ostacolo per il dialogo con il governo Meloni. Dichiarazioni e carattere sgradevoli lo avevano reso un personaggio tossico per le relazioni aziendali, non solo con le istituzioni del Bel Paese (InvestireOggi.it)
Ne parlano anche altri media
Il presidente del gruppo frena sull’audizione in Parlamento: prima il confronto al Mimit. In Usa Biden finanzia per 7,5 mld una gigafactory in jv basata in Indiana (Milano Finanza)
Nato a Roma nel 1963 e noto tifoso della Juventus, Maestri ha rassegnato le dimissioni da Apple lo scorso agosto e dovrebbe assumere il nuovo incarico all’inizio del 2025, una volta terminato il periodo di preavviso con l’azienda fondata da Steve Jobs. (QuiFinanza)
Ad Amsterdam prosegue la «due giorni» delle associazioni europee dei concessionari Stellantis che vede oggi intervenire Jean-Philippe Imparato, responsabile del gruppo per l'Europa allargata. A Imparato chiederemo che si provveda subito a un riallineamento dei rapporti tra Stellantis e le reti, ormai sfuggenti. (il Giornale)
Dimissioni gradite in casa Usb: «Di Carlos Tavares non sentiremo sicuramente la mancanza» (Termoli Online)
Un comitato esecutivo ad interim, presieduto da John Elkann e composto da top manager, garantirà la gestione ordinaria di Stellantis in attesa della nomina del nuovo Ceo. (La Gazzetta dello Sport)
Si tratta dello scarso protagonismo del maggior partito di opposizione e del blando interventismo del sindacato in quella che è una delle maggiori crisi industriali dell’Italia nella storia recente. Stride la grandezza del problema relativo alla casa automobilistica che ha rappresentato dai primi del ‘900 il cuore del nostro sistema, e lo scarso allarme - giusto un invito a Giorgia Meloni ad andare in Parlamento a riferire le intenzioni del governo - che il Pd e la Cgil sembrano avvertire rispetto a una questione che riguarda la vita delle persone e il loro lavoro, la stabilità sociale del nostro Paese e la sua produttività perché l’automotive è un settore cruciale nell’esistenza di una nazione o almeno della nostra. (ilmessaggero.it)