Stellantis, per il sindacato la chiusura londinese "è uno schiaffo": lavoratori spostati di 200 km o licenziati
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Stellantis ha annunciato la chiusura di una delle sue storiche fabbriche, quella di Luton, che da 120 anni produce vari modelli del marchio Vauxhall (la Opel britannica). La decisione metterà in difficoltà oltre 1.000 dipendenti, che si troveranno di fronte a una difficile scelta: trasferirsi a Ellesmere Port, a circa 225 chilometri di distanza, o perdere il lavoro. Il gruppo industriale ha comunicato che la produzione nello stabilimento di Luton cesserà ad aprile, per concentrarsi interamente sulla fabbrica di Ellesmere Port, situata nel Cheshire, nel nord-ovest dell’Inghilterra. (ClubAlfa.it)
Su altri giornali
Stellantis pare intenzionata a chiudere il suo stabilimento inglese di Luton, dove attualmente vengono prodotti i veicoli commerciali leggeri di medie dimensioni con i marchi Vauxhall, Opel, Citroen, FIAT e Peugeot. (HDmotori)
Stellantis trasferirà la produzione di veicoli commerciali leggeri elettrici da Luton a Ellesmere Port, dove investirà 50 milioni di sterline per creare un hub produttivo. (Milano Finanza)
TORINO – Stellantis fa discutere anche all’estero: vuole lo stabilimento di furgoni a marchio Vauxhall situato a Luton, in Inghilterra. (Quotidiano Piemontese)
Si prevede che le fabbriche produrranno quest’anno soltanto 605mila veicoli, rispetto ai 766mila previsti alla fine dello scorso anno. Non che ci sia alcun mezzo gaudio in questo male comune ma, a soffrire dei malanni di Stellantis, non è solo l’Italia. (Il Fatto Quotidiano)
Questa scelta segue un avvertimento lanciato dall’azienda a giugno, quando era stata sottolineata la necessità di maggiori misure da parte del governo britannico per stimolare la domanda di veicoli elettrici (EV). (ClubAlfa.it)
Intanto il gruppo taglia le stime di produzione in Francia: nel 2024 il gruppo realizzerà 160 mila auto in meno rispetto alle stime. Lo stabilimento di Mirafiori attende l’ufficializzazione dello stop a dicembre: secondo MF-Milano Finanza riaprirà soltanto a metà gennaio. (Milano Finanza)