"E stutatelo ‘sto telefono...". Il Maestro Muti interrompe il concerto di Natale in Senato

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"E stutatelo ‘sto telefono...". La voce tonante del maestro Riccardo Muti che interrompe il concerto di Natale in Senato non è solo un doveroso richiamo ai politici col telefonino acceso ma un meraviglioso omaggio a una parola italiana desueta, «stutare» come spegnere, che oggi magicamente risorge per qualche ora. Lungi dall’essere una parola tipica del Mezzogiorno, è piuttosto un nobile latinismo decaduto che per sua fortuna è sopravvissuto al Sud, dove trova ancora cittadinanza soprattutto in Calabria, Sicilia e una parte della Puglia (il Giornale)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Ed è questa, assieme all'Opera Academy, una serra specialissima creata da Muti vent'anni fa per coltivare i fiori italiani: ora più di mille musicisti, attivi in orchestre italiane e straniere. (il Giornale)

Durante il concerto di Natale, nel bel mezzo del suo discorso, Muti - con ironia ma allargando le braccia - si è interrotto e ha ammonito: «E stutalelo 'sto telefono», si è sfogato rivolto all'Aula. «A un certo punto - ha aggiunto - mentre stavo dirigendo l'ho sentito, ho guardato bene nella partitura credendo ci fosse ma non c'era!» Poi risate e applausi in segno di approvazione. (Corriere Roma)

Fuori programma al concerto in Senato dell’Orchestra giovanile Luigi Cherubini, fondata e diretta da Muti. L’ultima puntata di un malcostume del terzo millennio è andata in scena ieri al Senato. (Corriere Romagna)

Riccardo Muti in concerto al Senato, il rimprovero ai parlamentari: «Stutatelo ‘sto telefonino»

Riccardo Muti ha citato un vecchio proverbio cinese ieri nel suo breve discorso in Senato, alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella, al termine del concerto di Natale sul podio dell'Orchestra Giovanile Cherubini. (ilmattino.it)

Ai cultori delle commedie di Eduardo De Filippo non sarà infatti sfuggita l’analogia tra lo “stutare” di Muti e lo “stutare” eduardiano: il primo è stato infatti adoperato ieri per rimbrottare i maleducati che tenevano il telefonino acceso durante il concerto nell’aula del Senato (“E stutatelo sto telefonino!”, è sbottato il maestro); il secondo è invece l’ordine che, nella celebre commedia “Natale in casa Cupiello“, Lucariello (interpretato da Eduardo) rivolge al fratello Pasqualino per fargli “stutare” (spegnere) le candele appena accese (“appicciate”) per chiedere alla Madonna il miracolo di salvare la moglie Concetta svenuta dopo l’ennesimo litigio familiare. (il Giornale)

Squilla il telefono e il maestro Muti non la prende bene. La McKim Medal alla regista Sofia Coppola: un riconoscimento per il suo talento, l’impronta narrativa e la visionarietà del suo cinema Più tardi, al termine del concerto - il quarto diretto da Muti a Palazzo Madama - il direttore prende la parola per raccontare l'esperienza del suo lavoro con i giovani musicisti e la gioia di tramandare l'amore per la musica alle nuove generazioni. (ilmessaggero.it)