Ultim'ora: ecco il "Covid senza nome" | Non esiste cura, se ti becca sei morto: situazione tragica

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La Gazzetta del Serchio SALUTE

Una sconosciuta malattia sta seminando il panico tra le persone. La chiamano il “Covid senza nome”. Non ha cura ed è letale. È letale, ma non ha una cura, per questo tantissime persone sono terrorizzate da questa nuova malattia, di cui si sa poco e nulla. Non se ne conosce neppure il nome, per questo in molti la chiamano infatti il “Covid senza nome“, anche perchè a tratti lo ricorda. È stato scoperto a gennaio, con un primo focolare che è scoppiato dopo il decesso di tre persone, che nel giro di 48 ore sono decedute. (La Gazzetta del Serchio)

Ne parlano anche altri media

Nella Repubblica democratica del Congo una malattia al momento sconosciuta ha causato la morte di oltre 50 persone nel nord-ovest del Paese nelle ultime cinque settimane. (Secolo d'Italia)

Da allora, i casi segnalati sono saliti a 419, con un secondo focolaio registrato il 9 febbraio a Bomate, nella zona sanitaria di Basankusu. L’epidemia è iniziata il 21 gennaio nel villaggio di Boloko, dove tre bambini sono morti dopo aver consumato un pipistrello. (Oggi Treviso)

(Adnkronos) – Oltre mille casi e 60 morti in Congo per la malattia misteriosa che si sta diffondendo nel Paese. A fare il punto sulla situazione sanitaria è il report dell’Oms. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Gianni Profita, Rettore Unicamillus, in occasione del convegno “Salute e innovazione nel Piano Mattei: nuove prospettive educative e transculturali per la cooperazione sanitaria internazionale” è stato intervistato da Il Giornale d'Italia. (Il Giornale d'Italia)

(Adnkronos) – Nella Repubblica democratica del Congo una malattia al momento sconosciuta ha causato la morte di oltre 50 persone nel nord-ovest del Paese nelle ultime cinque settimane. L’epidemia – secondo gli operatori sanitari – è stata scoperta per la prima volta in tre bambini che hanno mangiato un pipistrello, e ha causato, dati del bollettino dell’Oms al 16 febbraio, 431 casi e 53 morti. (CremonaOggi)

Il progetto ITESHS rappresenta un’iniziativa di grande valore che si inserisce in questa prospettiva, promuovendo una costruttiva collaborazione tra Istituzioni. La condivisione di conoscenza e competenze è ormai imprescindibile per superare barriere geografiche e culturali e per generare un impatto concreto sulle comunità, soprattutto in un’epoca in cui innovazioni tecnologiche e digitali sono sempre più centrali nelle politiche sanitarie. (Il Giornale d'Italia)