Merci, Gisèle

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Radio Radio ESTERI

Gisèle Pelicot non tentenna: “Ho lottato per i miei figli e i miei nipoti. Ho lottato per tutte le vittime di violenze”. Dal Tribunale di Avignone la sentenza rilasciata il 16 dicembre ha lasciato poco spazio all’interpretazione: Dominique Pelicot è stato condannato a 20 anni di reclusione per stupri aggravati nel confronti della moglie Gisèle. Per decenni, dal 2011 al 2020, l’uomo ha drogato la donna con ansiolitici e l’ha messa a disposizione, corpo e mente, di se stesso e di altri 50 altri uomini. (Radio Radio)

La notizia riportata su altre testate

“Aprendo le porte di questo processo, lo scorso 2 Settembre, ho voluto mettere la società nelle condizioni di seguirne i dibattimenti. Non mi sono mai pentita di questa decisione”. Ha mantenuto fino all'ultimo la sua lucidità composta Gisèle Pelicot, anche nella prima dichiarazione pubblica all'uscita dell'aula del tribunale dopo che corte di Vaucluse (Avignon) ha annunciato il verdetto nel famoso “processo di Mazan”. (Valigia Blu)

Introduzione Le vicende giudiziarie dell’uomo che per dieci anni - dal 2011 al 2020 - ha drogato la moglie Gisèle per violentarla e farla violentare da decine di uomini che reclutava via chat non sono finite con la condanna a 20 anni di carcere arrivata per lui il 19 dicembre. (Sky Tg24 )

Gisèle Pelicot, la donna francese il cui ex marito è stato condannato a 20 anni di carcere per aver orchestrato e commesso stupri di gruppo contro di lei assieme a 50 sconosciuti reclutati sul web, non teme un nuovo processo se gli imputati ricorreranno in appello, ha detto il suo avvocato. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Gisèle ci ha messo il cognome

Lei, che ha preso il nome di suo marito dopo aver scoperto gli orrori perpetrati dal padre Dominique, è certa di aver subito le s… (La Stampa)

Quando lo scorso 2 settembre Gisèle Pelicot si è seduta sul banco dell’accusa del tribunale di Avignone per affrontare il processo contro l’ex marito Dominique e i 50 uomini che per quasi dieci anni l’avevano stuprata à son insu (a sua insaputa), era una minuta signora di 72 anni, indistinguibile, nonostante il deserto cresciutole dentro, da milioni di nonne come lei e dai suoi normalissimi viole… (La Stampa)

Dopo l'università tra Milano e la Francia e un master in Scienze Internazionali, sono capitata a Libero che aveva un anno di vita e cercava giovani un po' pazzi che volessero diventare giornalisti veri. (Liberoquotidiano.it)