Myanmar, il rischio ora si chiama colera

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Vatican News - Italiano ESTERI

Città del Vaticano «Non c’è nessun posto sicuro a Mandalay o Sagaing al momento». È un Myanmar al collasso quello che emerge dalla testimonianza di Ralf Nico Thill, Country director di Azione contro la fame in Myanmar, in una conversazione da Yangon coi media vaticani tre giorni dopo il disastroso terremoto che ha colpito il Paese del sud-est asiatico, assieme alla Thailandia. Di fronte a un bilancio provvisorio che si aggiorna di ora in ora, con 2.000 vittime riportate dalla giunta militare al potere dal 2021 a Naypyidaw, Thill spiega come questi numeri potrebbero purtroppo «aumentare ulteriormente», perché molte aree riusltano inaccessibili. (Vatican News - Italiano)

Su altre fonti

In Myanmar si scava ancora a mani nude tra le rovine degli edifici. Tre giorni dopo il terremoto di magnitudo 7.7 che ha dilaniato il sud-est asiatico lo scorso venerdì, sono ancora centinaia le persone che mancano all’appello. (Open)

Il movimento del terreno aumenta la pressione dell’acqua nei pori del suolo, spingendola verso l’alto e causando fuoriuscite di acqua, fango o sabbia, spesso visibili come “boil di sabbia” o improvvise inondazioni nelle zone colpite dal sisma. (ilmattino.it)

L’iniziativa, che si svolgerà dalle ore 14.30 alle 19.00, offrirà un pomeriggio all’insegna del divertimento per grandi e piccini. In programma ci saranno numerosi giochi, bancarelle vintage e momenti di intrattenimento pensati per coinvolgere tutta la comunità. (Castelbolognese News)

Il Myanmar è al collasso per il terremoto di magnitudo 7.7 che ha colpito la regione il 28 marzo 2025: migliaia di persone sotto le macerie, ospedali pieni e rischio di diffusione di infezioni tra la popolazione. (Focus)

Con decreto legge del 28 marzo 2025, n. 36, il Governo ha profondamente modificato la normativa sullo ius sanguinis. (NT+ Diritto)

Una donna incinta estratta da un condominio crollato a Mandalay dopo oltre 55 ore sotto le macerie, invece, è stata dichiarata morta poco dopo essere stata liberata. (Italia Oggi)