Gaza, bambino di 20 giorni muore per ipotermia: è il quarto in poche settimane

Gaza, bambino di 20 giorni muore per ipotermia: è il quarto in poche settimane
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Gaza, ancora vittime civili. Sul fronte opposto il ministero della Salute israeliano ha pubblicato un rapporto che descrive in dettaglio quelli che definisce diffusi abusi fisici, psicologici e sessuali subiti dagli ostaggi PUBBLICITÀ Un quarto neonato è morto per ipotermia a Gaza, dove centinaia di migliaia di palestinesi sfollati da quasi 15 mesi di guerra si preparano all'inverno. Jomaa al-Batran, di 20 giorni, è stato trovato con la testa "fredda come il ghiaccio" all'inizio di domenica, ha detto suo padre, Yehia. (Euronews Italiano)

Su altre fonti

Il neonato, identificato come Jumaa Al-Batran, aveva solo un mese e un fratellino gemello, Ali, le cui condizioni sono peggiorate a causa del gelo. Lo riferisce l'agenzia palestinese Wafa. (Tuttosport)

A partire dalle prossime ore sono previste altre forti piogge, aggravando così la sofferenza di due milioni di … (Il Fatto Quotidiano)

Il piccolo Jumaa Al-Batran, di soli un mese, è stato vittima del freddo, mentre suo fratello gemello Ali lotta contro le condizioni avverse. Questo segna il quinto decesso di neonati in circostanze simili in meno di una settimana, come riportato dall'agenzia palestinese Wafa. (Sardegna Live)

Il racconto dell’operatrice sanitaria di Emergency tornata da Gaza: “Ho lavorato in Afghanistan e Yemen ma non ho mai visto nulla di simile”

Un altro neonato è morto di ipotermia nella Striscia di Gaza nella mattinata di oggi, domenica 29 dicembre. Si tratta del quinto decesso in circostanze simili in meno di una settimana. A dare notizia della morte del neonato è l’agenzia stampa palestinese Wafa. (Open)

Idf abbatte missile lanciato da Houthi su Israele (LAPRESSE)

“Ho lavorato in Libia, Yemen, Afghanistan ma quella che ho visto dalle finestre di Gaza è una condizione molto critica sia per i combattimenti sia per le condizioni di vita della popolazione che ha subito bombardamenti, si è dovuta spostare più volte e oggi vive ancora in tenda senza avere i servizi di base”. (Il Fatto Quotidiano)