Accordo climatico alla COP29 di Baku: impegno da 300 miliardi di dollari per i paesi vulnerabili

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Meteo Giornale ESTERI

Nel corso di intensi negoziati della COP29 di Baku, in Azerbaijan, quasi 200 nazioni hanno raggiunto un nuovo accordo globale per affrontare gli impatti della crisi climatica. Dopo più di due settimane di discussioni e negoziati protratti fino a tarda notte, è stato definito un impegno collettivo che prevede il trasferimento di 300 miliardi di dollari all’anno entro il 2035 dai paesi più ricchi a quelli più poveri. (Meteo Giornale)

La notizia riportata su altre testate

Ali Mohamed, inviato del presidente del Kenya William Ruto e portavoce del gruppo africano alla Conferenza, con laconico un post su X spiega che l’Africa esce a mani vuote, relativamente agli obiettivi per la mitigazione, l’adattamento e la gestione delle perdite e dei danni inflitti dalla crisi climatica, mentre i finanziamenti promessi per il 2035 ai Paesi africani sono «troppo pochi, troppo tardivi e troppo ambigui». (il manifesto)

I Paesi industrializzati dovranno destinare almeno 300 miliardi di dollari all'anno entro il 2035 a quelli in Via di Sviluppo, per supportare i loro tentativi di far fronte ai cambiamenti climatici. (Focus)

Nella notte tra sabato 23 e domenica 24 novembre si è conclusa la Cop29, con qualche giorno di ritardo e dopo due settimane di trattative, che sembravano sul punto di fallire. (Diocesi di MIlano)

Cop29, Milano: «Scegliere la via dell’ecologia integrale e della giustizia sociale» – Chiesa di Milano

I maggiori contributi sono sempre venuti da Europa e Giappone. (Tiscali Notizie)

A Baku si sono riuniti rappresentanti di oltre 190 paesi, esperti climatici, ONG e attivisti, impegnati a definire insieme soluzioni concrete per contrastare il riscaldamento globale. Si è conclusa con risultati incoraggianti la ventinovesima Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (Cop29), un appuntamento cruciale per il futuro del pianeta. (Secolo d'Italia)

Il fondo per la compensazione e per la transizione energetica nei Paesi in via di sviluppo, che costituisce il principale risultato della kermesse targata Onu, è un risultato che secondo molti osservatori appare insufficiente già sulla carta. (EuNews)