Filippo Turetta: “Ho 20 mila foto di Giulia nel telefono, ogni volta che ci vedevamo le scattavo”

28/10/2024 INTERNO

«Ogni volta che ci vedevamo facevo tante foto a Lei o a entrambi insieme. Mi piaceva farlo ed era un'abitudine. Ci saranno almeno tra le 15mila e le 20mila foto nella galleria del mio cellulare». Un segno di un legame che non aveva voluto fosse spezzato, o forse un altro elemento di quella sensazione di «possesso» legata a una visione patriarcale. Il particolare viene rivelato da Filippo Turetta,… (La Stampa)

La notizia riportata su altri media

Sono questi alcuni dei nuovi dettagli emersi dal memoriale di 80 pagine scritto dal giovane, che è ora in carcere. Con queste parole Filippo Turetta, l'assassino di Giulia Cecchettin, racconta come nel suo smartphone fossero presenti tra le 15mila e le 20mila foto della ragazza uccisa l'11 novembre 2023. (Today.it)

Non ha attenuanti. Le lacrime? Versate solo per se stesso" (Fanpage.it)

"Volevo stessimo insieme, noi due soli. Passare del tempo assieme, prima eventualmente di toglierle la vita, anche se non lo avevo ancora deciso", Filippo Turetta, per la prima volta in aula di Tribunale, con Gino Cecchettin a pochi passi da lui che lo scruta, racconta l'orrore e la violenza di un anno fa, quando iniziò a progettare di rapire l'ex fidanzata, Giulia, ed "eventualmente" ucciderla, portando a termine questo piano feroce la sera dell'11 novembre. (iLMeteo.it)

Poi li ho visti, non è stato facile. «All’inizio non sapevo se i miei genitori sarebbero venuti a trovarmi e avrebbero mantenuto i contatti dopo quello che avevo fatto e questo ovviamente mi pesava e mi metteva molto in ansia. (Corriere della Sera)

Ci aspettiamo una risposta adeguata, sono convinto che la Corte saprà ben giudicare». Turetta non merita alcuna attenuante: non c’è pentimento, non c’è rispetto per la vittima e la famiglia. (Corriere della Sera)

Tra cui la più importante, che rivela l'ossessione per Giulia Cecchettin, la sua prima e unica ragazza: "Sul cellulare ho tra le 15 e le 20mila foto di lei. Mi piaceva farlo ed era un'abitudine", scrive. (Il Giornale d'Italia)