Non solo Volkswagen: licenziamenti e crisi, l’industria tedesca batte in ritirata
Articolo Precedente
Articolo Successivo
L'inverno sta arrivando e per la Germania sarà un inverno di gelo industriale. Con il governo di Olaf Scholz dimissionario, una campagna elettorale apertasi in maniera rissosa e la crisi sistemica del Paese in atto, è la frenata dell'economia causata dal calo verticale della manifattura a esemplificare la crisi della (fu?) locomotiva d'Europa. Colpisce e stupisce da tempo la crisi (Inside Over)
Ne parlano anche altre testate
Dopo una maratona negoziale di oltre 70 ore, i vertici della Volkswagen e i rappresentanti sindacali hanno chiuso la vertenza in corso da ormai quattro mesi, trovando un accordo che evita le ipotesi peggiori, tra cui la dismissione di alcune fabbriche e l'avvio di massicci licenziamenti. (Quattroruote)
Le trattative tra i vertici della Volkswagen e i rappresentanti dei lavoratori proseguono a oltranza: il confronto è aperto da giorni e le parti hanno deciso di non interrompere le interlocuzioni nonostante si stia avvicinando la chiusura delle attività lavorative per il periodo natalizio. (Quattroruote)
Lo riportano i media tedeschi. "Siamo riusciti a trovare una soluzione per i dipendenti dei siti Volkswagen che garantisce i posti di lavoro, salvaguarda i prodotti e allo stesso tempo consente importanti investimenti futuri", ha fatto sapere il sindacato in una nota dopo lunghe ore di trattative. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Sindacati e operai non hanno smesso di minacciare un'escalation degli scioperi; l'ultimatum è quello di trovare un accordo (anche con compromessi) entro Natale. L'intesa è in dirittura d'arrivo, ma c'è ancora il rischio della chiusura di una fabbrica, mentre un'altra potrebbe essere venduta. (QuiFinanza)
L’ultimo capitolo della vertenza più drammatica, aperta a settembre dall’azienda, con la minaccia di chiudere fino a tre stabilimenti in Germania, mai successo negli 87 anni di storia del gruppo. Niente licenziamenti e chiusure di fabbriche, ma 35mila uscite «socialmente responsabili» e taglio della capacità produttiva. (Il Sole 24 ORE)
La famiglia Porsche-Piëch, azionista di controllo di Volkswagen, ha deciso che il colosso di Wolfsburg deve “dimagrire” per sopravvivere: chiusura di più stabilimenti, licenziamento di migliaia di lavoratori e taglio degli stipendi. (Autoappassionati.it)