Volkswagen, forse c'è il piano di salvataggio delle fabbriche, e riguarda Golf e le elettriche ID
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Volkswagen e il sindacato IG Metall potrebbero aver trovato degli accordi per salvare gli stabilimenti tedeschi, ma non senza rinunce importanti Sono settimane concitate in casa Volkswagen, dopo la decisione di tagliare i costi per fronteggiare la crisi di vendite del gruppo. Come ormai ben sappiamo, VW ha "minacciato" di chiudere ben tre stabilimenti tedeschi, con un conseguente importante taglio della forza lavoro. (greenmove.hwupgrade.it)
Su altre fonti
La famiglia Porsche-Piëch, azionista di controllo di Volkswagen, ha deciso che il colosso di Wolfsburg deve “dimagrire” per sopravvivere: chiusura di più stabilimenti, licenziamento di migliaia di lavoratori e taglio degli stipendi. (Autoappassionati.it)
Entrambe le parti si dichiarano soddisfatte. (AlVolante)
Entrambe le parti avevano già negoziato la sera prima e i colloqui sono proseguiti mercoledì dopo una pausa nel primo pomeriggio. Secondo quanto riferito, le trattative sono durate finora complessivamente 50 ore. (Corriere del Ticino)
La vertenza Volkswagen sembra quindi avviata verso una conclusione morbida. Il sindacato tedesco IG Metall ha diffuso il 20 dicembre una nota, tramite il negoziatore Thorsten Groeger, dichiarando: "Siamo riusciti a trovare una soluzione per i dipendenti dei siti Volkswagen che garantisce i posti di lavoro, salvaguarda i prodotti negli stabilimenti e allo stesso tempo consente importanti investimenti futuri". (La Gazzetta dello Sport)
Sindacati e operai non hanno smesso di minacciare un'escalation degli scioperi; l'ultimatum è quello di trovare un accordo (anche con compromessi) entro Natale. La direzione sembra essere quella di ridurre il numero di fabbriche chiuse in maniera definitiva, resta in bilico l'impianto di Dresda, mentre un altro potrebbe essere venduto. (QuiFinanza)
BERLINO — Raggiunto l’accordo in casa Volkswagen. Il sindacato Ig Metall ha annunciato l’intesa su un piano di riduzione dei costi che eviterà i licenziamenti forzati nelle fabbriche della più grande casa automobilistica in Germania, e anche la chiusura degli stabilimenti tedeschi. (Corriere della Sera)