Attentato Magdeburgo, mesi fa allarme sul killer ricevuto da ufficio immigrazione

Attentato Magdeburgo, mesi fa allarme sul killer ricevuto da ufficio immigrazione
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Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria ESTERI

(Adnkronos) – L’Ufficio federale per l’immigrazione e i rifugiati aveva ricevuto mesi fa attraverso i suoi social un allarme riguardo a Taleb al-Abdulmohsen, il 50enne medico saudita incriminato per l’attentato di venerdì notte contro il mercatino di Natale di Magdeburgo. Lo rende noto lo stesso ufficio con un post su X in cui afferma che, “come per ognuna delle numerose segnalazioni che riceviamo, abbiamo preso questa denuncia seriamente”. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Su altri giornali

Lo rende noto lo stesso ufficio: "Denuncia presa seriamente, ma non siamo investigatori e abbiamo indirizzato chi ha fornito le informazioni alle autorità" (Adnkronos)

In data odierna si è svolta una riunione del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, convocata in linea con le indicazioni del Ministero dell'Interno, a seguito dell’attentato terroristico avvenuto nei giorni scorsi ai mercatini di Natale in Germania, che ha provocato vittime e numerosi feriti. (Ministero dell‘Interno)

– "Lascia che il mio piccolo orsacchiotto voli di nuovo intorno al mondo... “Perché tu? Ora sei con la nonna e il nonno in paradiso. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

In Germania lacrime e polemiche dopo l'attentato a Magdeburgo: i sauditi avevano segnalato Taleb Abdulmohsen quattro volte

Nella sua nuova vita si era unito con entusiasmo anche all'associazione dei bambini dei vigili del fuoco. André si era trasferito solo da pochi mesi in Sassonia-Anhalt con la madre Désirée, il compagno e i suoi quattro fratelli maggiori, lasciandosi alle spalle la piccola città bavarese di Floss. (ilmessaggero.it)

Vivrai sempre nei nostri cuori. «Lascia che il mio orsacchiotto voli di nuovo intorno al mondo. (La Stampa)

La sera, la cattedrale Johanniskirche è illuminata dalla luce di fari e candele. C’è un manto di fiori che la gente continua a deporre fino a notte. (Corriere della Sera)