Bmw, l’utile 2024 crolla del 37%: pesano Cina e aumento dei costi. E ora i dazi possono farle male

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Milano Finanza ECONOMIA

Calano i profitti di Bmw. La casa automobilistica tedesca ha chiuso il 2024 con un forte calo degli utili, registrando una flessione del 37% rispetto all’anno precedente a 7,68 miliardi di euro, un valore significativamente inferiore ai risultati degli anni precedenti. Un dato negativo che rispecchia le difficoltà che il settore automotive sta attraversando a livello globale, con particolare riferimento al mercato cinese, principale area di vendita del marchio. (Milano Finanza)

La notizia riportata su altri media

Nel corso del 2024 la riduzione delle CO2 dei veicoli di nuova immatricolazione in Europa è stata di oltre 30 grammi, fa sapere il numero uno della casa bavarese. (Il Fatto Quotidiano)

Almeno secondo i calcoli interni, il gruppo Bmw ha sostanzialmente già raggiunto i più restrittivi obiettivi di riduzione delle emissioni fissati per il 2025: 30 grammi di CO2 in meno per chilometro per la flotta europea di nuova immatricolazione nel 2024. (La Stampa)

A partire dalla presentazione della NEUE KLASSE, BMW si prepara a un futuro ancora più innovativo, con l’obiettivo di consolidare il suo ruolo di leader nel mercato globale. Il Gruppo entra nell’anno finanziario 2025 con un impegno chiaro e forte: crescita, maggiore efficienza operativa e resilienza. (missionline)

Il progetto, presentato nel 2021, segna una svolta per il Marchio bavarese: questa architettura innovativa pensata per le vetture elettriche non solo porterà avanzamenti tecnologici, ma rivoluzionerà anche il design dei prossimi modelli. (Red-Live)

La strategia, illustrata dal CEO Oliver Zipse durante la conferenza sui risultati annuali del gruppo, punta a rilanciare le vendite dopo un periodo di contrazione, scommettendo fortemente sull'elettrificazione con la nuova piattaforma Neue Klasse. (Tom's Hardware Italia)

Il comunicato stampa del 14 marzo 2025 sottolinea l'impegno del gruppo verso un leggero aumento del volume delle vendite e una robusta generazione di free cash flow, pur mantenendo l'EBT (utile prima delle imposte) a livelli simili all'anno precedente. (il Giornale)