Stellantis, scontro Calenda-Tavares: «Fiat in Algeria e Alfa in Polonia, se questo è il piano per l'Italia non vi daremo più un euro»

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Corriere della Sera ECONOMIA

«Lei ha testualmente detto a gennaio del 2024, che non è gennaio del 1994, cioè c’era già la transizione, “vogliamo raggiungere il traguardo di un milione di veicoli e ci sono 40.000 dipendenti che lavorano in Italia”. Io vorrei chiederle com’è successo che i dipendenti sono diminuiti di 11.500 unità e altri 3.800 escono quest’anno e vorrei anche chiederle com’è che succede che il 31% di decrescita quest’anno porterà autovetture e veicoli commerciali porta a oggi, in nove mesi, a 400.000 unità che è il minimo storico». (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altre testate

Così l’amministratore delegato del gruppo Stellantis, Carlos Tavares, commenta con una nota l’audizione di oggi in Parlamento. Di questa opportunità ringrazio chi ha chiesto e lavorato per costruirla”. (Agenzia askanews)

A chiarire il quadro della situazione è stato l'a.d. Stellantis è pronta per la transizione energetica, ma chiede «notevoli iniezioni di incentivi» per rendere più accessibile l'acquisto dei veicoli elettrici da parte della classe media. (Italia Oggi)

In audizione alle Commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Se… Stellantis non ha intenzione di lasciare l'Italia ma il tema dei costi rimane centrale. (L'HuffPost)

Tavares batte cassa: sussidi e incentivi per restare in Italia

«Stellantis non ha alcuna intenzione di affrancarsi dall’Italia, noi manteniamo i nostri impianti industriali in Italia perché li amiamo e perché sono la risposta alle sfide del futuro, abbiamo a cuore i nostri clienti, i nostri lavoratori e i cittadini, perciò vi chiediamo di lavorare insieme». (Corriere della Sera)

Non è più in condizione di chiedere niente per come hanno mal gestito e mal amministrato un'azienda storica italiana». «Il settore è in crisi anche anche per colpa sua. (Corriere TV)

Due ore di dibattito più utili a Tavares per difendersi e chiedere soldi che per la politica italiana (tutta), in ritardo anni luce nel comprendere e affrontare i problemi globali dell’auto, tanto è vero che nessuno propone l’unica cosa che potrebbe cambiare la situazione: l’ingresso del governo italiano nel capitale di Stellantis per pareggiare i francesi. (il manifesto)