Leghisti assenti «Treni in ritardo» Il caso tra smentite, veleni e imbarazzi
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Un’Aula semideserta, una battuta infelice, il tentativo goffo di dare una spiegazione (treni in ritardo) che si rivela controproducente, un gruppo parlamentare di maggioranza (quello di Fratelli d’Italia) diligente e zelante che non fa mancare un solo componente. E così finisce che più che dalla relazione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo larga parte della giornata politica sia occupata da quel «pasticciaccio di Montecitorio». (Corriere della Sera)
Su altre testate
La giornata politica ha ruotato oggi intorno agli appuntamenti internazionali con le comunicazioni della premier alle Camere prima del Consiglio europeo e alle difficoltà che sta incontrando la Legge di bilancio ad approdare finalmente all’esame dell’aula. (TV2000)
Le immagini in diretta da palazzo Madama (Corriere TV)
«In effetti ho subito notato che nei loro banchi i deputati erano solo tre e nemmeno i ministri abbondavano: in un momento così, salta subito all’occhio. Ecco, direi un tantino inconsueto». Quindi non … (la Repubblica)
ROMA — Al microfono se la prende col Pd, che dovrebbe fare «un corso di voodoo», perché le «macumbe» anti-governo «non stanno funzionando». In privato, a metà mattina, Giorgia Meloni cerca di capire perché i leghisti abbiano dato forfait. (la Repubblica)
La voce è rauca, tanto bassa da averla quasi costretta a consegnare un testo scritto, ma riesce lo stesso ad alzarla di diversi decibel quando nella replica prende di petto il Pd, rispondendo a Peppe Provenzano e non si era mai vista una replica lunga tre quarti d’ora buona parte dei quali spesi per rispondere a un solo parlamentare. (il manifesto)
ROMA. Assieme alla presidente del Consiglio è arrivato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. (La Stampa)