20 Stati Ue alla Commissione: "Per competitività servono meno regole al mercato unico"

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EuNews ECONOMIA

Bruxelles – Basta lacci e laccetti, eccesso di burocrazia e di legislazione. Se si vuole ripartire sul serio, in nome di quella competitività richiesta da Mario Draghi, bisogna permettere alle imprese europee di fare impresa e ai governi di fare affari. L’orientamento politico è quello di un’Unione europea che guarda al rapporto Draghi come l’opportunità di riscrivere le regole del gioco. Venti stati sottoscrivono un documento non ufficiale, un ‘non-paper‘, per indirizzare il dibattito politico e i lavori della nuova legislatura. (EuNews)

Ne parlano anche altri media

Ci sono almeno un paio di indizi che spingono a pensare di essere in un momento delicato. Ma i commenti alla fine si incentrano quasi tutti sulla sua proposta di trovare 800 miliardi di investimenti l’anno per rilanciare il Vecchio Continente. (Corriere della Sera)

Un Rapporto che aveva preoccupato alcuni esponenti del mondo dell’impegno socio-ambientale, temendo che la Commissione possa ora frenare sul Green Deal e sull’agenda della transizione ecologica in generale. (Vita)

Il rapporto sulla competitività dell’Unione europea di Mario Draghi è stato accolto con entusiastico furore dalla stragrande maggioranza dell’informazione e della politica italiana, salvo qualche eccezione, con poca capacità critica rispetto a un programma, che se attuato, ci porterebbe verso un modello di economia e di società pianificata dall’alto, tutto il contrario rispetto allo spirito dei padri fondatori della comunità europea. (L'Opinione delle Libertà)

Negli ultimi giorni i media hanno molto valutato il Rapporto di Mario Draghi sul futuro della “competitività europea”, un rapporto che pone in evidenza la necessità di rafforzare la debole “produttività” dell’Europa, rispetto alla maggiore produttività degli Stati Uniti e della Cina, indicando, a questo proposito, le misure che l’Unione Europea dovrebbe adottare, per porre le premesse di una futura ripresa. (Il Fatto Quotidiano)

Zafferano è nato e si è sviluppato con una linea editoriale chiara: muoversi nel mondo giornalistico in punta di piedi, con un linguaggio elegante, ma senza sudditanze, né verso il potere, né verso i lettori. (Start Magazine)

Torinese, classe 1987, giornalista pubblicista con la voglia di raccontare quello che accade nel mondo e la fortuna di riuscire a farlo. Tra le mie passioni ci sono il cinema, lo sport e tutto ciò che è inerente al mondo dei motori e alle continue evoluzioni tecnologiche (e sostenibili) dei mezzi a quattro e a due ruote. (Virgilio)